URBINO, 12 LUG. – Per alcuni la festa era cominciata fin dal rigore di Berardi, salvo poi ammutolirsi all’errore di Jorginho. Altri sono increduli dopo lo sbaglio decisivo degli inglesi: scuotono la testa tenendola con le mani, mormorano “Non è possibile”. E invece lo è: l’Italia ha vinto, l’Italia è campione d’Europa.
I bar del centro sono un groviglio di corpi, un mescolarsi in abbracci lunghissimi. Poco importa se vengono stretti al petto gli amici di una vita o gli sconosciuti del tavolo a fianco. Ci si dimentica delle distanze, delle mascherine. Quei 120 minuti sono stati molto più lunghi e sofferti del tempo scandito dal cronometro sullo schermo, consumati tra ansia e speranza, fino ai calci di rigore.
Il gol dello svantaggio aveva ‘gelato’ i tifosi. Il pareggio di Bonucci era stato accolto da un boato collettivo. Alla fine, in piazza della Repubblica, tra i fumogeni, vengono issate bandiere tricolori. Parte una voce, la seguono tante altre: pooopopopopopooopoooo. Felici, stonati, vincitori. Con l’euforia in corpo di chi sa di averla giocata, questa Italia-Inghilterra. Di essere stato lì a donare tutto se stesso in campo.
C’è chi indossa la maglia azzurra di quella notte del Mondiale 2006 e rivive con la stessa gioia la vittoria di questo Europeo. Adulti, anziani si commuovono, si scambiano pacche sulle spalle. “Non avevo mai visto una cosa così” si sente dire. I ragazzi e le ragazze si baciano e ridono, tornano in mezzo alla bolgia e saltano abbracciati, urlano, i clacson fanno da base. Sarà una notte lunga. Sarà una notte magica.
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