di EMILIA LEBAN
Urbino, 10 SET – Ricercato da quasi un mese, un cittadino marocchino di 35 anni è stato arrestato il 9 settembre per atti persecutori e tentata estorsione. I carabinieri di Urbino sono intervenuti in seguito alla denuncia di una donna. pure marocchina, vittima delle molestie. Ne dà notizia in un comunicato stampa il capitano Renato Puglisi, comandante della compagnia dei carabinieri di Urbino.
La vicenda ha avuto inizio a Fossombrone il marzo scorso. L’uomo, in un momento di difficoltà economica, si era avvicinato alla sua connazionale, di qualche anno più grande, sposata con un italiano. La donna si è mostrata solidale, aiutandolo con piccole somme di denaro e qualche pasto caldo. L’uomo, però, voleva sempre di più: ha minacciato la vittima di rivelare al marito un’inesistente relazione, se non gli avesse consegnato tremila euro.
A quel punto, la donna ha deciso di tagliare definitivamente i ponti. Il che ha reso l’uomo ancora più aggressivo e insistente: è arrivato a insultare la connazionale sui social e a martellarla con centinaia di telefonate al giorno, a ogni ora, persino sul posto di lavoro. La minaccia più grave quella della lapidazione.
“La vittima aveva molta paura – riferiscono al Ducato i carabinieri di Pesaro, che hanno condotto indagini -: era costretta a modificare le proprie abitudini quotidiane, usciva in orari sempre diversi, ha pure dovuto staccare il telefono”. Voleva denunciare, ma temeva reazioni ancora più violente. Alla fine però, grazie al sostegno della sua famiglia, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine.
Il Tribunale di Urbino ha chiesto e ottenuto dal gip gli arresti domiciliari per l’uomo, che tuttavia non aveva una residenza propria ma era ospite di connazionali. Prima che la misura cautelare entrasse in vigore, lo stalker si è trasferito in Francia da alcuni parenti. Venutane a conoscenza, l’autorità giudiziaria ha richiesto un mandato di arresto europeo.
La lontananza non ha comunque impedito al persecutore di continuare a tormentare la donna, con intensità ancora maggiore. Ciò di cui non aveva idea, però, era che il suo telefono era sorvegliato dalla Procura di Urbino e la sua posizione costantemente monitorata. Al suo rientro in Italia dopo quasi un mese, infatti, è stato catturato proprio mentre si trovava sotto casa della vittima. È stato tratto in arresto e condotto nel carcere di Pesaro, in attesa dell’interrogatorio di garanzia e del processo.