Urbino vince bando fondi per lo Sport: 475.000 euro per strutture in difficoltà

di CECILIA ROSSI

URBINO – Un ragazzo si sta allenando al salto in lungo allo stadio comunale Montefeltro di Urbino, dove si trova la pista di atletica. Accanto a lui la sua allenatrice, che lo osserva con attenzione a pochi metri di distanza dal rettangolo di sabbia. Intorno a loro, girano ragazzi e ragazze che corrono sulla pista rossa. “Vedi lì? Non si riconoscono neanche più le linee” dice il ragazzo, indicando un tratto di tartan calpestato dai suoi compagni, dove, in effetti, le corsie non sono più visibili.

Denunce alle quali il Comune ha risposto segnalando una grave mancanza di fondi. Ma proprio ieri Urbino ha vinto i soldi del bando “Sport e periferie 2020”. Il valore è di 475.000 euro, che dovranno essere utilizzati per la “realizzazione e rigenerazione di impianti sportivi finalizzati all’attività agonistica, localizzati nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbane”. Lo pubblica il sito del Governo, dove si trova la graduatoria dei Comuni vincitori.

Quel cemento abbandonato

L’allenatrice che si trova sul campo d’atletica è Maria Gabriella Trisolino, professoressa della facoltà di Scienze motorie dell’Università di Urbino, membro del Centro Universitario sportivo di Urbino (Cus).  Al Ducato ha raccontato quanto sia complicato riuscire a fare allenamento per chi pratica atletica ad Urbino.

“La pista è piena di buche e non è possibile seguire il percorso corretto perché la calce è svanita. Per non parlare della postazione del giavellotto” spiega, girandosi a guardare un piccolo spiazzo ricoperto da uno strato informe di cemento, “lo hanno ‘appoggiato’ lì gli operai che stavano rimettendo a posto le reti del campo da calcio. Hanno lasciato quel cemento lì e nessuno ci ha detto quando verranno a toglierlo”.

Poco distante, dove finiscono le linee del fuorigioco, si trovano dei pali con delle reti che ospitavano le postazioni del lancio del martello e del disco, ma che sono inutilizzate da tempo. “Abbiamo chiesto che venissero rimosse, ma sono ancora là ad arrugginirsi”.

Mancati finanziamenti

Trisolino lamenta un’assenza di aiuti da parte delle autorità comunali. “Dovevano arrivare dei finanziamenti già due anni, ma poi niente. Sono spesso in contatto con l’assessora allo Sport Marianna Vetri, che sa delle nostre condizioni da tempo, ma, per un motivo o per un altro, non è stato fatto nulla”.

Nonostante le difficoltà, i ragazzi si allenano con costanza e precisione al campo d’atletica e molti di loro riescono a qualificarsi anche a livello nazionale. “Quando è il momento di andare alle gare, non possiamo mai tenerle qui. Nemmeno in provincia: le altre piste della zona sono tutte messe così, ignorate, e siamo costretti a spostarci fino ad Ancona. Questo mentre ogni anno i campi da calcio vengono rinnovati e sistemati”.

Occorre un grande progetto

Marianna Vetri, assessora al Personale, Sport e Pari Opportunità del Comune di Urbino, conosce le problematiche del campo d’atletica. “Per riqualificarlo è necessario un grande finanziamento che possa permettere un intervento massivo, quanto mai necessario, ma che da soli come Comune non possiamo garantire. Si parla di cifre che girano intorno ai 600.000 euro. Per questo abbiamo partecipato al bando”.

Vetri specifica: “Avevamo fatto domanda per quei soldi già due anni fa, ma una volta siamo risultati esclusi dall’assegnazione per qualche centesimo in eccedenza, mentre in un’altra occasione l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus ha bloccato tutti i fondi”.

“È una situazione diffusa”

“Non si tratta di una novità” prosegue Vetri, “lo stadio è stato trascurato per anni, ma per quanto riguarda le singole attrezzature ne abbiamo sempre comprate di nuove in modo da permettere, a chi frequenta i corsi di atletica, di godere delle dotazioni minime per potersi allenare. D’altronde è una situazione diffusa: anche le piste di altre città della zona, come Pesaro e Fano, non sono nelle condizioni di ospitare delle gare”.

E per quanto riguarda il confronto con le condizioni riservate al campo da calcio, Vetri replica: “In quel caso si tratta sempre di interventi minori, come il rifacimento delle porte, che sono costate solo 3000 euro. Piccoli interventi non paragonabili alle centinaia di migliaia di euro che occorrono per l’atletica”.

About the Author

Cecilia Rossi
Nata e cresciuta nelle Marche, studio a Urbino, dove mi laureo in Comunicazione con una tesi sull'involuzione autoritaria in Ungheria. Ho vissuto per sei mesi a Bruxelles, dove non ho migliorato il mio francese, ma in compenso ho studiato un po' di economia. La maggior parte del tempo leggo libri, lavoro a maglia e mi perdo nei documentari.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi