di DAVIDE GRESTA ZUCCHI
URBINO 15 SET – L’Università di Urbino riprende le attività del nuovo anno accademico il 20 settembre. L’accesso sarà consentito solo con la certificazione verde. Resta aperto il problema degli studenti provenienti dalla Repubblica di San Marino che non hanno ancora ricevuto indicazioni dal Governo italiano su come potranno accedere alle università dalla seconda metà di ottobre.
Francesco Biagetti dell’Ufficio orientamento dell’Ateneo, ha detto che le lezioni ricominceranno in modalità mista: “Una parte degli studenti seguiranno da casa e una parte saranno presenti in aula”. L’applicazione Presente consentirà alle matricole di prenotarsi per la lezione in presenza. “Il numero degli studenti che potranno seguire le lezioni dal vivo, dipenderà dalla grandezza delle aule”.
Si entra solo col green pass
All’Ufficio prevenzione e protezione dell’Ateneo, il responsabile Alessandro Gambarara, spiega che “tra le regole del protocollo da seguire, recentemente aggiornate, ci sono una serie di misure da applicare, tra cui igiene e distanziamento”. Dal 1° settembre gli studenti sono tenuti ad avere un green pass valido o una certificazione di esenzione rilasciata dal personale medico addetto alle vaccinazioni. “La misurazione della temperatura è invece prevista solo per i docenti, il resto del personale universitario e gli esterni”.
Per quel che riguarda studenti e docenti sprovvisti di certificazione verde, Gambarara riferisce a Il Ducato che “come in tutta Italia, c’è qualcuno che non vuole vaccinarsi o ha dei dubbi”, ma per accedere agli ambienti dell’università sarà tassativamente richiesto il green pass, altrimenti non sarà possibile entrare. La certificazione verde si può ottenere anche dopo un tampone molecolare di esito negativo, ma in tal caso è valido solo 48 ore e dunque sarà necessario ripeterlo con costanza. Sono appena cinque, comunque, i docenti o ricercatori dell’Uniurb il cui nome figura nell’appello contro il green pass, su oltre 700 dell’Ateneo.
L’incognita dei frontalieri
Sono preoccupati gli studenti sammarinesi che sono stati vaccinati con il vaccino russo Sputnik, ancora non approvato dall’Ema (Agenzia europea per i medicinali). Una normativa italiana permette di accettare la loro certificazione, ma solo fino al 15 ottobre. Il governo italiano non ha ancora dichiarato ufficialmente come intende procedere al termine della scadenza.