“Green pass una sicurezza in più”. Gestori bar Urbino contro iniziativa Caffè del Sole

di MARIA ELENA MARSICO

URBINO – “Le leggi sono queste e vanno rispettate. Il green pass è una sicurezza in più”. In città la maggior parte dei gestori e dei dipendenti di bar e ristoranti non condivide la scelta del Caffè del Sole che, in questi giorni, divide colleghi e clienti, anche fuori Urbino. Una vicenda che ha ricevuto attenzione nazionale, esaltata dai contrari all’imposizione del certificato verde e condannata dagli altri: “In questo esercizio si disapplica qualsiasi normativa relativa all’utilizzo o alla richiesta di green pass” e ancora: “Raccomandiamo alla gentile clientela di non smettere di vivere per paura di morire”. Queste sono le frasi riportate dai proprietari del bar su una lavagnetta davanti al locale. Secondo quanto raccontato dal Corriere Adriatico, sarebbero intervenute anche le Forze dell’Ordine chiedendo di cancellare quanto scritto.

Di fronte alla richiesta di commentare la vicenda, qualcuno si astiene o preferisce non parlarne, qualcun altro non ne è al corrente. Chi, invece, tra i gestori dei bar del centro storico, ha seguito l’episodio tramite le cronache locali o per sentito dire, non esita a esporre il proprio pensiero, pur chiedendo di mantenere l’anonimato. “Il problema non è la frase in sé ma quello che c’è dietro”, spiega al Ducato il gestore di un bar del centro specificando che oltre alla questione sanitaria ce n’è una anche economica: “Se faccio entrare qualcuno senza green pass e c’è un controllo, fanno a me la multa”, sottolinea. “Se togliessero il green pass ci alleggerirebbero il lavoro, ma se è necessario averlo per una sicurezza in più allora va bene, sono d’accordo”, puntualizza un altro proprietario di un esercizio commerciale.

C’è, però, anche chi non approva la scelta del Caffè del Sole di non controllare il green pass ma che, invece, condivide quanto scritto su una delle due facciate della lavagnetta: “Sulla questione dello smettere di vivere per paura di morire, è vero. Ci vogliono togliere la libertà”, dice al Ducato il proprietario di un ristorante. In segno di solidarietà, dopo San Valentino, risponderà all’appello del bar che in una storia Instagram ha invitato gli esercizi commerciali a scrivere: “Raccomandiamo alla gentile clientela di non smettere di vivere per paura di morire”. Nel testo condiviso sui social, c’è anche scritto che “sarà una dichiarazione di intenti da parte di coloro che non si piegano, senza però la possibilità di incorrere in alcun rischio legale (poiché non viene fatto alcun riferimento alla tessera verde)”. Allo stesso tempo, però, lo stesso ristoratore specifica: “Se hanno messo il green pass una ragione c’è. Alcuni nemmeno te lo chiedono, non controllano. Perché la gente è stufa soprattutto ora che si ha la possibilità di stare senza mascherina all’esterno. Ma se lo chiedono c’è un perché”.

Secondo un dipendente di un altro ristorante nel centro storico “chi ha scritto quelle frasi si è fatto paladino di una cosa che non gli compete”. E aggiunge: “Ognuno è libero di scrivere, pensare e dire quello che vuole. Anche io mi sono stancato delle regole, di portare le mascherine, ma non è una questione di nostra competenza”. Per quanto riguarda, invece, l’altra scritta condivide il pensiero espresso mostrando solidarietà ai ristoratori, “anche se non c’entrava niente con la questione del green pass”. “Un conto è dire una frase più leggera, un’altra cosa invece è se non si sta alle norme”, dice la dipendente di un altro locale.

Messaggi di solidarietà da Nord a Sud

Da tutta Italia però, arrivano messaggi di solidarietà da parte di ristoranti, bar, clienti e anche di gruppi contrari al green pass. C’è chi fa eco al messaggio del Caffè del Sole e scrive “Grazie di (R)esistere”, chi dalla pagina Instagram del proprio esercizio commerciale condivide la frase “Non smettete di vivere per paura di morire” e chi riporta queste parole con il pennarello anziché con il gesso, “così non si cancella”. E proprio in riferimento a questo pensiero i gestori del Caffè del Sole sui social scrivono: “I cittadini hanno dimostrato che alla paura preferiscono un inno di speranza e vita. Grazie di (R)esistere”.

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