di GUGLIELMO MARIA VESPIGNANI
URBINO – C’è anche Urbino nella settimana delle Marche a Expo Dubai. La delegazione dell’Università Carlo Bo che ha raggiunto l’Emirato per partecipare a “Le Marche a Dubai: Land of Excellence” ha portato quattro differenti contributi nei panel di lunedì 21 febbraio, giorno di inizio della settimana marchigiana.
L’avvio dei lavori alle ore 10 ha visto il rettore dell’Università di Urbino Giorgio Calcagnini tra i relatori del Forum “Bellezza e Sostenibilità”, tavolo nel quale è intervenuto anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli. Alla fine di questo panel è stato sottoscritto il Memorandum di intesa tra Regione Marche, Camera di Commercio delle Marche e Camera di Commercio di Dubai.
Alle 12 e 45 è stata la volta della presentazione del Distretto Biologico Marche, in cui ha preso la parola la professoressa Elena Viganò. Il suo intervento sulla sostenibilità del sistema agroalimentare nelle Marche si è inserito nella presentazione di quello che, numeri alla mano, è il distretto biologico più grande d’Europa, con oltre 2.200 imprese dislocate su 79 mila ettari di territorio. “La creazione del Distretto Biologico Marche è stata una svolta epocale per tutto il settore” ha detto il vicepresidente regionale con delega alle attività agricole Mirco Carloni durante la presentazione “e ha obiettivi ambiziosi, tra i quali l’ulteriore incremento della superficie agricola regionale coltivata a biologico”.
Due invece i relatori urbinati che hanno preso parola al panel “Discovering wellness in one plate & one place – Welcome to Marche Region” e che hanno portato il loro contributo sul tema salute: Elena Barbieri e Fabio Musso, entrambi docenti Uniurb. La prima ha presentato all’Expo di Dubai il progetto Movis, esempio di programma sulla salute e benessere nel territorio marchigiano per le donne con carcinoma mammario. L’intervento di Musso invece si è concentrato sulla relazione tra salute e territorio, evidenziando come le possibilità che le Marche offrono di godere delle eccellenze enogastronomiche regionali siano un incentivo all’attraversamento del territorio marchigiano.