di GUGLIELMO MARIA VESPIGNANI
URBINO – Una palazzina disaccoppiata alla struttura dell’ospedale di Urbino, costruita con il criterio dell’isolamento sismico, che permetterà all’edificio non solo di reggere l’impatto di un forte terremoto ma anche di poter rimanere operativa durante le scosse. Questa è l’opera centrale del progetto di riqualificazione edilizia e ampliamento dell’ospedale di Urbino, illustrato oggi in Municipio.
“Il lavoro che questa giunta regionale sta svolgendo è una risposta importante al depauperamento dei servizi al cittadino che sta colpendo il nostro territorio da lungo tempo”. Questo il commento del sindaco di Urbino Maurizio Gambini durante la conferenza stampa di presentazione. Ad esporre il progetto anche l’assessore alla sanità del comune ducale Elisabetta Foschi e l’assessore regionale all’Edilizia Francesco Baldelli.
L’opera sarà finanziata da 11 milioni e 220 mila euro di investimento complessivo, di cui 10 proverranno dal fondo del Piano nazionale di ripresa e resilienza. La restante parte sarà in carico ad Asur, con supporto di fondi regionali che arriveranno a sostenere il costo dell’intervento.
“Rafforzare la sanità territoriale”
Dopo una breve introduzione del sindaco è stato proprio Baldelli ad illustrare il progetto e gli obiettivi strutturali che la Regione si pone con la sua realizzazione: “La sanità delle Marche deve tornare ad essere territoriale, e lo facciamo a partire da Urbino. Il primo passo è stato dire no alla concentrazione dei servizi in poche strutture, perché l’assistenza al cittadino va rafforzata soprattutto sul piano territoriale”.
L’obiettivo della giunta è di portare a termine l’opera entro il 2026: “Stiamo cercando di costruire una sanità che dia risposte” ha affermato Baldelli, che poi è passato a illustrare i dati emersi da un articolo della Stampa dello scorso 18 febbraio sulla carenza del personale sanitario nel Paese. “In Italia in questo momento mancano 25.000 medici ospedalieri e 65.500 infermieri. La Regione Marche sta facendo la sua parte aumentando il numero di borse di specializzazione e chiedendo con forza al governo di aprire tutti i canali di reclutamento e formazione dei medici”.
Parole che vengono accolte come un segnale di impegno anche dall’assessore alla sanità urbinate Elisabetta Foschi: “questo progetto consentirà a Urbino di avere un ospedale di riferimento e di livello”.