URBINO, 7 MAR – La prefettura di Pesaro-Urbino ha pubblicato con una nota, subito girata dal Comune di Urbino sul suo sito online, le norme per l’accoglienza dei cittadini ucraini. Se si vuole offrire ospitalità a chi è in fuga dalla guerra basta comunicare la propria disponibilità all’Autorità locale di Pubblica sicurezza, quindi in Questura. Se, invece, un cittadino ucraino arrivato in Italia vuole richiedere la protezione speciale o mettersi in contatto con parenti sul territorio italiano, può presentare richiesta di protezione internazionale, sempre in Questura, appellandosi al Testo unico immigrazione.
La terza disposizione ricorda che, essendo l’Ucraina fuori dall’ Unione europea, “è importante procedere alla segnalazione al dipartimento di Prevenzione, Ufficio di Igiene sanità, dell’Azienda sanitaria unica regionale (Asur) per le attività di prevenzione sanitaria correlate all’emergenza Covid-19”. Invece è stato annullato temporaneamente il visto turistico, per cui ora i cittadini ucraini possono circolare nell’area Shengen (zona che comprende 26 paesi in cui sono abolite le frontiere interne) “per 90 giorni dal primo ingresso ogni 180 giorni, senza necessità di chiedere un permesso di soggiorno”, come si legge nella disposizione firmata dal prefetto Tommaso Ricciardi.
Sono 17mila 286 i cittadini ucraini entrati in Italia finora secondo i numeri forniti dal ministero dell’Interno. Tra loro 8.608 donne, 1.682 uomini e 6.996 minori. Nel territorio di Urbino e Fermignano sono più di un centinaio i residenti e studenti provenienti da uno dei Paesi in conflitto, oltre 80 dall’Ucraina, di cui 43 all’interno del Comune di Urbino, 22 a Fermignano.
emm