di IRYNA GULEY
testo raccolto da Alice Tombesi e Sara Spimpolo
URBINO – Quando sì è in guerra, c’è spazio per pensieri che non siano legati al conflitto? Nel video che ci manda oggi da un supermercato nell’ovest dell’Ucraina, la giornalista Iryna Guley, che tiene per noi un diario quotidiano della guerra, si sorprende all’idea che questi pensieri siano possibili. Le notizie che ascolta non la fanno dormire, ma durante il giorno si ritrova a dispiacersi di non avere portato con sé il suo profumo, o di aver ormai rinunciato al proposito della dieta. E poi pensa al suo rossetto preferito, rosso, che ha preso con sé nei suoi spostamenti all’interno del paese. Oggetto caro, che si ripropone di indossare quando tutto questo sarà finito. Vorrebbe diventasse il simbolo della fine della guerra.
8 marzo 2022. Tredicesimo giorno di guerra. Mi sono accorta che ho smesso di seguire la dieta che mantenevo prima. Mangio di tutto: cioccolato, dolci, tutto quello che voglio. Non vedo la necessità di mantenere la dieta ora.
Non riesco a dormire, ma non per i bombardamenti. Non dormo perché leggo notizie dalla mattina alla sera. Quando mi sveglio, quando vado a letto. Mi fa piacere che ci siano colleghi che ci contattano dall’Italia per aiutare, per chiedere di cosa abbiamo bisogno. Ho lavorato tutta la notte sulle notizie. Abbiamo scritto anche dell’intervista del calciatore Andrij Ševčenko a Che tempo che fa. Ci troviamo a scrivere anche belle notizie. Non che non ne avessimo di brutte, anzi. Il bombardamento a Sumy, per esempio. Cose che mi fanno pensare di essere arrabbiata con il mondo intero.
A volte però mi meraviglio di avere pensieri che non siano legati alla guerra. Pensieri del tipo: “Perché ho dimenticato di prendere il mio profumo?”. Tante ragazze hanno avuto il tempo di fare i bagagli e ora hanno con sé i loro profumi buonissimi. Io quel tempo non ce l’ho avuto, e ora mi ritrovo qua senza profumo. Sono pensieri pazzeschi, ma sono i pensieri di una qualunque ragazza, anche una ragazza in guerra.
Ho con me invece il mio rossetto preferito. Rosso. Però non lo metto. Non sono dell’umore, e non è il momento. Ma lo metterò sicuramente quando otterremo la vittoria. Sì, allora lo metterò. Per me, sarà il simbolo della nostra vittoria.