di MARIA ELENA MARSICO
URBINO – Il furgoncino grigio lascia il piazzale davanti all’oratorio San Giovanni Bosco di Piobbico (Pu), qualcuno tra i presenti accenna un saluto agitando la mano. I monti Nerone e Montiego che incorniciano il paese hanno la cima innevata, il clima è gelido ma non tanto quanto quello che accoglierà l’autista, Yuri, al suo arrivo al confine con l’Ucraina, a Lublin, in Polonia. Lì è diretto il materiale donato dagli abitanti di Piobbico e raccolto da tutte le parrocchie del paese, come spiega don Domenico Curzi, e che è parte di un carico più grande già arrivato a destinazione. Ci sono beni di prima necessità come alimenti o vestiti.
La solidarietà corre anche tra le vie di Urbino. Il magazzino del maxi Conad del Sasso ha diverse pile di cartoni pieni di pasta, legumi, scatolame di vario genere. Ci sono anche omogeneizzati e pannolini, così come vestiti e coperte che i volontari dispongono ordinatamente nelle confezioni pronte per essere spedite. La raccolta solidale “Una mano per l’Ucraina” è un’iniziativa della no profit Slow Food, alla donazione hanno contribuito diverse aziende e privati cittadini. I beni arriveranno a Cernivci, a quaranta chilometri dal confine con la Romania.
A Fermignano, l’Antica Farmacia Rossi si occupa di raccogliere medicinali come antibiotici e antipiretici per mandarli in Ucraina. I titolari Antonio e Lucia Rossi si stanno organizzando insieme al sindaco Emanuele Feduzi per poter inviare gli aiuti nelle città più bisognose.
Da Urbino e dal Montefeltro, però, non ci sono soltanto partenze verso l’Ucraina, ma anche arrivi da lì. Iniziano a giungere nelle parrocchie e nelle strutture che si sono rese disponibili anche i primi rifugiati, segno di una solidarietà che è soltanto appena cominciata.