di BEATRICE GRECO
URBINO – Arrivavano per lo più da fuori provincia e da fuori regione i partecipanti al rave party sulle Cesane a Urbino, vicino alle ex cave, che è stato sgomberato da Polizia e Carabinieri nella notte tra sabato 12 marzo e domenica 13. “C’erano, ad esempio, persone da Perugia, Viterbo, Rimini, ma anche altre provenienti da Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Della provincia abbiamo identificato solo qualcuno della zona del fanese” fa sapere al Ducato una fonte delle forze dell’ordine.
Gli agenti dei Carabinieri e della Polizia hanno notato un numero insolito di camper e auto che, una volta arrivato alla rotatoria della Croce in zona Consorzio, girava in direzione San Donato-Cesane. Insospettiti, si sono avvicinati all’area dell’ex cava, percorrendo una strada demaniale piuttosto sconnessa che collega Urbino a Fossombrone. Lì hanno sentito della musica ad alto volume e hanno scoperto il rave party. Una trentina di auto e almeno 150 persone erano già sul posto.
Il primo intervento delle forze dell’ordine è stato quello di bloccare le vie di accesso all’area, sbarrando i varchi provenienti sia da Urbino sia da Fossombrone. Durante la notte sono state almeno 40 le auto rimandate indietro dagli agenti, mentre qualcuno ha provato a eludere i controlli cercando di raggiungere a piedi il luogo di ritrovo. Le attività di sgombero e sfollamento sono iniziate, invece, intorno alle 11 della mattina di domenica, quando sono arrivati sul posto anche i rinforzi da Pesaro, e sono continuate fino alle 14.30. “Con tutti quei partecipanti, sarebbe stato impensabile intervenire prima con i pochi uomini che avevamo – spiegano le forze dell’ordine – si tratta di situazioni delicate, dove ciò che conta è la mediazione”.
Tutti i partecipanti sono stati identificati. Tra loro nessun minorenne. Gli accertamenti sul possesso di sostanze stupefacenti sono ancora in corso, ma non ci sono stati casi di malore. Secondo le forze dell’ordine, l’organizzazione di questo genere di manifestazioni avviene tramite canali che permettono di eludere i controlli, spesso ritrovabili nel web sommerso o nel dark web.