URBINO, 16 MAR. – Avrebbe detto “negro” ad un giocatore avversario. Per questo l’allenatore dell’Urbino Calcio Antonio Ceccarini è stato squalificato fino al 16 luglio. Lo rende noto la Figc Marche con un comunicato ufficiale. Nella partita di domenica 13 marzo contro il Grottammare, Ceccarini è stato espulso al 6′ del secondo tempo per comportamento discriminatorio nei confronti di un calciatore dell’altra squadra. Da qui la decisione del giudice sportivo Agnese Lazzaretti di squalificarlo “per discriminazione per motivi di razza”.
L’Urbino Calcio, nella sua replica affidata alla pagina Facebook, precisa che a proferire l’epiteto non è stato l’allenatore, ma un tesserato seduto in panchina in quel momento. “La società ha già preso provvedimenti nei suoi confronti allontanandolo e prendendo le distanze da quanto accaduto”. Stando alla ricostruzione della squadra, il tesserato si è subito dichiarato colpevole, ma gli arbitri non avrebbero capito a causa della confusione che si è creata in campo dopo l’episodio.
“Sono episodi che in un campo di calcio non dovrebbero avvenire – è la dichiarazione dell’allenatore Ceccarini -. Il gesto è condannabile ma non posso permettere che la mia reputazione sia scalfita per una cosa che non ho fatto”. Secondo il coach, anche i componenti della panchina avversaria si erano resi conto della sua estraneità all’episodio e per questo l’avrebbero raggiunto a fine partita attestandogli comprensione.
Nel comunicato, la società Urbino Calcio si scusa con tutto lo staff del Grottammare e dichiara che “farà tutto quanto necessario e in ogni sede opportuna per tutelare l’immagine dell’allenatore e dell’uomo Antonio Ceccarini”.
bg