Società unica per servizi pubblici locali: sindaci, Provincia e rettore a Urbino

di ALICE TOMBESI

URBINO – La sintesi di un’idea per riorganizzare i servizi pubblici locali, l’ha offerta con una frase il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini: “O la strada si percorre insieme oppure ognuno prende la sua”. L’ipotesi sul piatto è quella di una società unica provinciale formata da Aset – azienda di servizi sul territorio – e Marche Multiservizi, se ne è discusso durante l’incontro tenuto il 18 marzo a Urbino con i sindaci e il rettore Giorgio Calcagnini. Lo fa sapere la Provincia con un comunicato stampa.

Al rettore è spettata la relazione introduttiva: “Ci sono troppe partecipate e di piccole dimensioni. Così la competitività si abbassa, come la qualità del management. Con il piano Cottarelli si voleva ridurre e passare da ottomila partecipate a mille: siamo ancora a più di cinquemila. Per un territorio – ha aggiunto Calcagnini – i benefici potrebbero derivare anche da processi di aggregazione avviati da diverse riforme settoriali, da una maggiore diffusione di linee guida e da un maggiore ricorso a personale specializzato, con competenze in campo economico e gestionale”, si legge nel resoconto della Provincia.

Crisi climatica ed energetica

È poi intervenuto il presidente Paolini: “Abbiamo due forze che, se unite, potrebbero difendere tutto il territorio. Ma è ora di decidere e mettere un punto finale” ha detto Paolini, riferendosi a Aset e Marche Multiservizi. Ma prima ha evidenziato le emergenze: “Crisi energetica, carenza di materie prime, aumento dei costi. Anche per questo le scelte sui servizi pubblici locali saranno sempre più decisive. Quando discutiamo di gestione e tutela delle acque , ciclo di rifiuti e distribuzione del gas parliamo di qualità della vita della comunità”. Diversi i nodi da sciogliere a partire dalla crisi climatica: “C’è una diminuzione esponenziale di risorse da falde acquifere. Rischiamo di restare a secco, nell’entroterra lo viviamo quasi tutti gli anni. Aggiungiamo il rischio della riduzione di forniture di gas e petrolio, con la crisi della guerra.  La pandemia ha mostrato i limiti del nostro modello sociale e l’importanza delle reti locali e dei servizi di prossimità” ha aggiunto Paolini. Tre le sfide da affrontare per i servizi pubblici locali: la competenza dei quadri normativi e dei dati, la capacità di fare sistema e l’ascolto di tutti nel territorio.  “Alla fine decidono gli amministratori, senza paura: è il nostro compito. Il mondo a cui siamo abituati non ci sarà più: non possiamo guardare nello specchietto retrovisore con atteggiamento anacronistico. Ci sono progetti industriali, abbiamo tante società di servizi pubblici. È arrivato il momento di affrontare alcune situazioni” ha concluso Paolini.

All’incontro sono poi intervenuti diversi sindaci e rappresentanti dell’amministrazione territoriale. Per il primo cittadino di Urbino, Maurizio Gambini: “Urbino Servizi funziona bene, ma non posso pensare che risponderà a tutti i servizi del futuro. Per questo ho proposto di valutare una società unica provinciale che un domani, ad esempio, potrebbe occuparsi di farmacie, verde e strade”. Gambini ha poi ricordato la precedente fusione tra Megas net e Marche Multiservizi: “Un’operazione che ha dato servizi e remunerazione ai propri soci: il Comune di Urbino è passato da 7 milioni a 12 milioni di patrimonio”. È poi intervenuto l’assessore pesarese, con delega alle Società partecipate, Enzo Belloni: “Se da una organizzazione diversa possono arrivare benefici alla comunità ben venga. Serve una squadra forte. E’ arrivato il momento di decidere, senza girare in tondo. La società più grande ? O si fa con tutti o con un parte della comunità provinciale”.

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