URBINO, 6 APR. – L’associazione Urbino Capoluogo torna sulla questione dello spopolamento delle aree montane e collinari, tra cui figura la città di Urbino, proponendo investimenti dai fondi europei in edilizia per il recupero dei borghi. Giorgio Londei e Ferruccio Giovanetti, presidente e vicepresidente vicario dell’associazione, fanno sapere in un comunicato, a cui si associa anche il consigliere comunale Federico Cangini, che “i dati di istituti di ricerca specializzati dicono che siamo alla vigilia di un ulteriore abbandono delle aree interne in Italia, nelle Marche e, noi aggiungiamo, nel Montefeltro”.
La soluzione, secondo l’associazione, è “investire da subito e bene per fermare l’esodo di abitanti e invertire la tendenza”. Londei e Giovanetti spiegano che è necessario, a loro avviso, investire i fondi europei, quelli statali per la montagna e quelli aggiuntivi della Regione seguendo tre direttrici principali: “concedere contributi ai Comuni che ristrutturano immobili per abitazioni, ai privati che intendono trasferirsi e aiuti economici alle imprese – a cominciare da quelle agricole – che intendono aprire nuove attività”.
Oltre a quelle che l’associazione definisce le carenze “tradizionali e ataviche del Montefeltro” – quelle inerenti a viabilità, strutture sanitarie, scolastiche e servizi sociali – Londei e Giovanetti aggiungono: “quest’area gode di una legge, tuttora in vigore – denominata Urbino e l’Antico Ducato – che aspetta, da tempo, di essere rifinanziata”.
cr