URBINO, 27 APR. – Circa il 12% dei marchigiani è a rischio povertà, il 5% fa fatica ad arrivare a fine mese. È questa la fotografia restituita dall’ultimo rapporto sul benessere equo e sostenibile del 2020 pubblicato dall’Istat. Un risultato dovuto anche alla pandemia, con quasi un terzo delle famiglie marchigiane che dichiara una situazione economica peggiorata rispetto all’anno precedente. La guerra in Ucraina, poi, con la conseguente inflazione, costituisce un’altro elemento di difficoltà: “In tutta questa situazione le aziende agricole si sono fatte carico dei disagi della popolazione mantenendo un presidio di approvvigionamento alimentare – spiegano da Coldiretti Marche –, senza contare l’impegno solidale messo in piedi da Campagna Amica attraverso iniziative come la Spesa Sospesa o la consegna dei pacchi solidali”.
Da marzo 2020 a oggi, infatti, sono stati raccolti e consegnati dagli agrimercati circa 60 mila chili di cibo destinati alle famiglie in difficoltà segnalate dai Comuni, dalla Protezione Civile o dalle associazioni di volontariato. Dagli omogeneizzati per l’infanzia al latte, dai salumi ai formaggi e poi olio, carne, pasta e legumi: questo una parte del contenuto dei pacchi consegnati. “Poveri e nuovi poveri – continua la Coldiretti – come coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, lavoratori in nero o che non godono di sussidi, lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie, famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche”.
Nelle Marche tra mercati, botteghe e punti vendita aziendali sono circa 400 le realtà che aderiscono alla rete di Campagna Amica e proprio per arginare l’aumento dei prezzi il consiglio è quello di accorciare il più possibile la filiera prediligendo l’acquisto diretto dagli agricoltori locali evitando così ricarichi ulteriori e spese di trasporto che vanno a comporre il prezzo finale al consumatore.
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