di ROSSELLA RAPPOCCIOLO
URBINO – Quattro mesi di reclusione e 1827 euro di multa: questa la pena che la giudice Alessandra Conti ha comminato a Patrizia Iorio, condannata per violazione del diritto di privacy nei confronti dell’ex marito. “Farò appello e il reato è prescritto” ha commentato l’avvocato difensore della donna, Raffaella Iodice.
Il fatto contestato alla donna risale al 2014, quando rese di pubblico dominio una malattia dell’ex marito, appuntato dei carabinieri di Pian di Mileto, che venne poi trasferito a Urbino e subì un demansionamento. Almeno questa è stata la tesi del pubblico ministero Enrica Pederzoli che aveva chiesto otto mesi di reclusione per l’imputata. “L’informazione è stata fornita dalla signora al solo scopo di danneggiare la persona offesa – ha affermato Pederzoli – e infatti il danno per l’uomo è stato anche d’immagine, non solo patrimoniale”.
Non era d’accordo la difesa, secondo la quale il trasferimento sarebbe stato causato dalla denuncia di percosse che la moglie aveva presentato poco prima contro l’ormai ex marito. Per questo e per il tradimento di lui con un’altra donna da cui ha avuto due figli i due si sarebbero separati, poco prima del trasferimento di lui. “La signora si è solo confidata con le forze dell’ordine di Urbino attribuendo alla malattia del marito il cambiamento di atteggiamento nei suoi confronti, dunque non c’è sussistenza del dolo” ha sostenuto Iodice durante il dibattimento.