di DAVIDE FANTOZZI e CECILIA ROSSI
URBINO – Al Tribunale di Urbino continuano le udienze sulla vicenda ‘Palloni gonfiati bis’. Tra i 16 imputati figurano dirigenti sportivi dell’Asd Urbino Calcio e sponsor, inclusa l’azienda agricola Terra Bio, di cui il sindaco Maurizio Gambini è titolare. L’accusa per gli imputati è di emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Palloni gonfiati bis – L’inizio del processo
I nove testimoni sentiti oggi dal giudice Gianmarco Cantalini sono ex dipendenti e giocatori dell’Urbino dalla stagione 2012/’13 fino a quella 2016/’17. Alle domande della pm, Irene Lilliu, i testi hanno raccontato che alcuni dirigenti della società portarono loro dei documenti della banca Monte dei Paschi di Siena da firmare: dovevano servire a garantire le retribuzioni e i rimborsi spese. Nello specifico, i dirigenti sono stati identificati nelle persone dell’allora direttore sportivo dell’Urbino calcio Marco Lucarini (oggi vice-presidente) e del segretario Tiziano Pieri (che ha già patteggiato un anno e un mese).
Tra i fogli firmati ce n’erano anche alcuni per l’intestazione e l’attivazione di carte prepagate Krystal. Uno solo dei nove testi ascoltati ha detto di avere ricevuto la prepagata, ma di “averla messa via in un cassetto” e di averla ora persa. Gli altri hanno dichiarato di non aver mai visto né la carta né il pin associato, scoprendone l’esistenza solo attraverso una lettera inviata dalla banca. Le ricariche sulle Krystal valevano cifre non confrontabili con i compensi degli ex giocatori, che guadagnavano tra i 100 e i 600 euro al mese, spesso in contanti, mentre diverse transizioni s’aggiravano sui 6.000 euro l’anno, fino a un massimo di 7.500 euro. I testimoni hanno negato “di avere mai visto così tanti soldi”. La prossima udienza è stata fissata al 27 maggio: verranno ascoltati altri 15 ex tesserati.
Il precedente – Le false fatturazioni del Pieve di Cagna
I fatti contestati riguardano un presunto giro di sponsorizzazioni: parte dei soldi versati all’Urbino calcio venivano restituiti agli imprenditori, che ne ottenevano degli sgravi fiscali. Le modalità illecite sarebbero le stesse del processo per false fatturazioni della società sportiva Pieve di Cagna (tra il 2010 il 2012). Secondo l’accusa, una volta incassati i soldi i dirigenti della società versavano delle somme sulle carte intestate ai giocatori. Nel caso di Gambini, il sindaco avrebbe sponsorizzato la squadra di calcio con due assegni da 15mila e 10mila euro. Di questi, la società gli avrebbe restituito rispettivamente 8mila e 5mila euro.
Gli altri imputati sono Lorenzo Ceccarini, Oliviero Capponi, Giacomo Colocci, Aurelio Lucadamo, Michele Orazi, Stefano Truffa, Tyrone Dominici, Simone Falconi, Patrick Ligi, Roberto Bartolucci, Imridin Mackaj, Renzo Romagnoli, Filippo Zeppi e Luca Gulini.