di BEATRICE GRECO E EMILIA LEBAN
URBINO – Gli effetti della guerra in Ucraina non hanno risparmiato nessuno, neanche il settore delle agenzie funebri. Il costo di alcuni materiali è arrivato a sfiorare un rincaro del 200%. Lo hanno raccontato al Ducato Angelo Cimichella e Simone Bianchi, titolari delle onoranze funebri Bianchi&Cimichella di Urbino.
“La maggior parte dei cofani e delle urne che noi usiamo sono di produzione italiana”, ha spiegato Bianchi, e per quelli costruiti con materiali di importazione si è assistito a un aumento del prezzo del 25%. Ma niente in confronto al rincaro dei metalli, utilizzati principalmente per maniglie e rifiniture: “Il costo di stagno e zinco è aumentato del 150-200%”, ha raccontato Cimichella, aggiungendo che “nonostante questo, stiamo provando a mantenere un prezzo finale per il cliente simile a quello pre-guerra”.
“In pandemia abbiamo organizzato un funerale online”
Il settore aveva già dovuto affrontare importanti cambiamenti durante il periodo pandemico. “All’inizio è stata dura – ha raccontato Cimichella – Non si sapeva molto del contagio e noi, che per lavoro eravamo costantemente in contatto con pazienti deceduti per Covid, avevamo paura di infettarci e infettare le nostre famiglie”. E come tante altre attività, anche loro si sono dovuti trasferire da un momento all’altro sul web. “Ci è capitato di dover organizzare un funerale interamente online”, ha raccontato Cimichella.
È successo durante la prima ondata della pandemia. “Un ragazzo, positivo al Covid, ci ha chiamato per organizzare il funerale di suo papà, un uomo di sessant’anni morto a causa del virus nel giro di pochi giorni – ha detto Cimichella – naturalmente non poteva uscire di casa, così abbiamo fatto tutto a distanza”. Ben cinque ore di videochiamata, in cui i due titolari dell’agenzia funebre hanno aiutato il giovane a scegliere tutto l’occorrente per il funerale del padre, dal cofano alle imbottiture. Persino i vestiti sono stati scelti a distanza, con l’aiuto del proprietario un negozio di abbigliamento che ha offerto la sua disponibilità. “Era il periodo in cui non si potevano celebrare i funerali in chiesa, e visto che la famiglia era in quarantena, abbiamo fatto in modo di far passare il corteo funebre sotto la loro finestra, per un ultimo saluto”, ha concluso Cimichella.