di STEFANO SCIBILIA

URBINO – “Sembrava di essere nel far west. Sapevamo che questo ragazzo era pericoloso e che faceva uso di stupefacenti, ma non credevamo che sarebbe arrivato a tanto”. Con queste parole Santa Vagnoli dipendente del ristorante pizzeria “La casa dei Cuochi” di Canavaccio ha commentato quello che è successo mercoledì sera intorno alle 22:30, quando un ragazzo di 28 anni di origine marocchina ha fatto irruzione nel locale in evidente stato di alterazione.

“Dopo essere venuto qui a minacciare i clienti e il personale – racconta Vagnoli – ha dato fuoco ai cassonetti, alla cassetta del bancomat e a un certo punto ha tirato fuori il machete, che teneva dietro la schiena, tra la cintura e i pantaloni. Quando l’ho visto ho chiamato subito i Carabinieri che hanno detto di non avere una pattuglia. Lui intanto ha iniziato a bruciare i cassonetti e a sbattere qualsiasi cosa e con il machete ha iniziato a distruggere le macchine parcheggiate fuori dal locale, danneggiando anche una moto, un tavolo, una sedia e il vetro della porta del bar”.

Alcuni clienti del locale hanno cercato di fermare l’uomo, altri si sono nascosti in bagno. Alessandro Scotta, figlio di Santa e gestore del locale, nel tentativo di neutralizzare l’aggressore ha preso due pugni in faccia: “Mi sono avvicinato a lui per allontanarlo perché voleva da bere ma visto lo stato in cui si ritrovava mi sono rifiutato di dargli qualcosa e così lui mi ha colpito”. Dopo diverse telefonate da parte del personale e dei clienti i Carabinieri, la Polizia stradale e il 118 sono intervenuti, con gli agenti che sono riusciti a bloccare l’uomo e ricoverarlo nel reparto di Psichiatria dell’ospedale Santa Misericordia di Urbino.