URBINO – Fabio Ridolfi ha diffidato tramite i suoi legali l’Azienda sanitaria unica regionale (Asur) Marche a specificare nel minor tempo possibile il farmaco da utilizzare per accedere al suicidio assistito e le modalità di somministrazione. Lo comunica l’Associazione Luca Coscioni, che sta seguendo il caso dal punto di vista legale, con un comunicato sul proprio sito internet.
La diffida presentata da Filomena Gallo, avvocata e segretaria della Coscioni, segue la dichiarazione del 19 maggio, giorno in cui il 46enne di Fermignano aveva ottenuto il via libera dall’Asur: “Il parere positivo è incompleto”, aveva detto al Ducato. “Nulla dice sulle modalità di attuazione e sul farmaco da usare affinché la volontà di Fabio possa finalmente essere rispettata. È ora doveroso che il sistema sanitario delle Marche definisca le modalità del caso nella massima urgenza”.
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Un passaggio che si era reso necessario anche nel caso di Mario, nome di fantasia di un altro richiedente affetto da tetraplegia: come aveva fatto allora, l’associazione ha allegato la relazione del consulente medico, il dottor Mario Riccio “relativamente al tipo farmaco individuato, le quantità e le modalità di somministrazione, con la specifica indicazione dell’idoneità, dell’aspetto farmacologico e della valutazione della correttezza della procedura relativamente al caso specifico del paziente” scrive l’associazione.
“Dopo 40 giorni di inaccettabile ritardo nel comunicare a Fabio Ridolfi il parere del Comitato etico sulla sussistenza delle condizioni necessarie per poter procedere con l’aiuto medico alla morte volontaria, Asur Marche continua ad essere inadempiente – sottolinea Gallo nella nota – è urgente che il sistema sanitario completi il parere con le informazioni sul farmaco e le relative modalità di somministrazione”.
emm