di MARIA ELENA MARSICO
hanno collaborato ROBERTA ROTELLI e GUGLIELMO MARIA VESPIGNANI
URBINO – Sono trascorsi 600 anni dalla nascita del Duca Federico da Montefeltro che ha reso grande Urbino, città ideale oltre che culla del Rinascimento. Diverse iniziative hanno animato il giorno del compleanno del condottiero e mecenate. Dall’annullo filatelico nella piazza a lui dedicata, al concerto di Bruno Canino nel cortile di Palazzo Ducale.
Dall’armatura al Mausoleo
Nell’oratorio delle Grotte, all’ingresso di una delle stanze, c’è una riproduzione a grandezza naturale dell’armatura indossata dal Duca nella Pala Montefeltro dipinta da Piero della Francesca nel 1472 e poi, successivamente, chiamata Pala di Brera perché conservata a Milano. “L’armatura – che ha realizzato Claudio Mazzoli – rappresenta l’anima di Federico, ossia la sua natura cavalleresca e guerriera che si inginocchia davanti alla grandezza di Piero della Francesca, perché oltre ad essere uomo d’arme Federico era un uomo di grande cultura”, ha spiegato al Ducato lo scenografo Pietro Barsotti che ha anche curato la sezione “Otium” della mostra d’arte, scenografica e multimediale “Sapientia, Pietas et Otium al Tempo del Duca Federico di Montefeltro” nell’oratorio. Gli allestimenti scenografici rappresentano le imprese di Federico e nella sezione curata da Barsotti sono esposti i giochi e gli utensili usati alla corte del Duca.
Una riproduzione della Pala Montefeltro, la stessa in cui compare l’armatura di Federico, è stata esposta nella chiesa di San Bernardino – Mausoleo dei Duchi che, in occasione del seicentenario, è stato restaurato e inaugurato proprio il 7 giugno, giorno del compleanno del condottiero. Alla cerimonia erano presenti anche il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, il presidente della provincia, Giuseppe Paolini, l’arcivescovo di Urbino – Urbania – Sant’Angelo in Vado, Giovanni Tani e l’assessora regionale con delega alla valorizzazione dei beni culturali, Giorgia Latini.
Diverse persone hanno assistito al taglio del nastro del “nuovo” Mausoleo che è tornato a ospitare i resti mortali del Duca dopo oltre vent’anni. Fedeli e urbinati hanno poi portato con sé un pezzetto della fascetta tricolore tagliato all’ingresso della chiesa.
Il Sigillo del Duca
Nel pomeriggio, davanti all’oratorio delle Grotte e a Palazzo Ducale, un banchetto allestito da Poste italiane era disponibile per l’annullo filatelico dedicato al Duca, con un timbro, commissionato dal Comune, che imprime l’effigie della moneta dell’antico Ducato. Da apporre sul francobollo, uno dedicato a Raffaello o uno alla Città di Urbino, sistemato su una delle cartoline che raffigurano Federico. Il sigillo verrà poi conservato al Museo storico della comunicazione a Roma.
Palazzo Ducale in festa: Canino in concerto
La giornata dedicata al Duca di Montefeltro si è poi conclusa con il concerto del pianista Bruno Canino. Il maestro ha eseguito preludi, scherzi e una sonata, portando sui tasti del pianoforte a coda le composizioni di Franz Joseph Haydn, Franz Schubert, Fryderyk Chopin e Claude Debussy. Il pubblico ha riempito il cortile di Palazzo Ducale sino all’ultima fila di sedie. Seduti sui gradini e appoggiati alle colonne anche tanti studenti universitari. Mentre in prima fila, vicino alle autorità, si poteva scorgere il Duca Federico nel suo abito rosso, oltre che gli abitanti del tempo. Una rievocazione storica ha, infatti, preso parte all’evento con silenzio e discrezione.
C’è stato anche chi, sulle note di uno scherzo, ha improvvisato, invece, dei passi di danza classica e chi ha deciso di seguire il concerto a occhi chiusi per poi aprirli nel finale, quando una spontanea standing ovation ha congedato il maestro dopo aver chiesto, con gli applausi, un bis. Sulle note di Debussy, al chiaro di luna, si è concluso il compleanno del Duca che, però, la città continuerà a festeggiare.