di CECILIA ROSSI
URBINO – Daniela ha 30 anni, una famiglia e da ottobre sta cercando casa in affitto a Urbino. Dopo la nascita della seconda figlia, c’è bisogno di più spazio. Ma non è un’impresa semplice in città. “L’ultima volta che ho parlato con un proprietario era per un appartamento a Gadana, non tanto grande, due stanze, perfetto per noi. Mi ero messa d’accordo per un contratto da 400 euro per 60 metri quadri. Il giorno dopo vedo un annuncio su Facebook: l’appartamento era passato sotto agenzia e le camere messe in affitto come singola e doppia”.
Torna il mercato studentesco
Urbino, è risaputo, è città universitaria. La popolazione si divide – quasi esattamente – a metà tra residenti e studenti dell’ateneo. Poco meno di 13mila i primi, poco più di 14mila i secondi. Il peso che hanno questi ultimi sulla città è facilmente intuibile anche solo girando per i vicoli del centro: sono loro che abitano il cuore di Urbino. Soprattutto ora che lezioni, esami e cerimonie di laurea sono tornate a svolgersi in presenza.
Gli esercizi commerciali – dalle tipografie, ai fiorai, ai bar – ruotano attorno al mercato studentesco. E anche le agenzie immobiliari. Questo significa che la maggior parte dell’offerta per le case in affitto non è composta da appartamenti, ma da camere singole o doppie. Sono tanti i contratti che qui seguono la logica del posto letto. A darne conferma è Francesco Mandelli, segretario dell’Asppi – associazione sindacale dei piccoli proprietari immobiliari – di Pesaro e Urbino. “Dei più di 7000 contratti che stipulavamo fino al 2020, tra Urbino e Fermignano, la maggioranza erano tutti a canone agevolato per studenti”, spiega al Ducato. “Poi con la pandemia c’è stato un brusco calo di tutti gli affitti e solo ora stanno riprendendo con il ritorno degli universitari in sede”.
“Sarò costretta a cambiare residenza”
Bacheche sparse per la città, siti online specializzati, passaparola: Daniela le sta provando tutte. Ma ha chiuso con le agenzie , perché “quando chiamavo e specificavo che cercavo un affitto per famiglie, e non per studenti, mi chiudevano in faccia”, racconta al Ducato. “Se andava bene, mi proponevano dei prezzi non fattibili per una famiglia monoreddito.
Le agenzie, dal loro canto, lamentano una mancanza di immobili adatti ai nuclei familiari: “Noi lavoriamo praticamente solo con studenti, professori e collaboratori dell’Università, perché sono gli unici che riescono a rientrare nei prezzi e nei metri quadri che offre il mercato cittadino”, spiega al Ducato Annarita Romani di Urbino living. “Per ogni 10 clienti che entrano in agenzia, nove sono studenti, solo uno è una famiglia. E quando vengono le indirizziamo nelle zone periferiche, come Gadana o Canavaccio, perché solo lì si trovano spazi adeguati a loro”.
L’agenzia Gambedotti aggiunge che: “Il mercato per le famiglie qui non esiste o segna numeri irrilevanti. I prezzi sono impostati sulle possibilità economiche degli studenti fuorisede, per cui non ha senso proporli alle famiglie: costerebbero troppo per loro”.
Il vero problema per Urbino è che altri comuni stanno diventando più appetibili, come Montecchio di Vallefoglia o Fermignano. “È naturale”, aggiunge Romani, “se a Montecchio si può avere una casa da cento metri quadri per 500 euro al mese, e con lo stesso prezzo a Urbino una da 45, indovina dove andranno a vivere le persone?”.
A maggio 2022, l’affitto mensile richiesto per un immobile a Urbino è, in media, di 8,12 euro al metro quadro, con un aumento del 12,78% rispetto a maggio 2021, quando il prezzo era di 7,20 euro. Lo rivelano i dati di Immobiliare.it, dove si può vedere che Urbino rimane sotto la media provinciale, che ammonta a 10,43 euro, ma comunque più costosa dei paesi limitrofi, come Fermignano e Urbania, che segnano 7,97 euro per metro quadro.
“Se la ricerca continua così”, confida Daniela, “sarò costretta ad allontanarmi e cambiare residenza. Anche se non vorrei farlo”. La possibile perdita di una giovane famiglia per Urbino sarebbe un prezzo salato da pagare: il comune ha visto andarsene tanti abitanti negli ultimi anni, tanto da scendere sotto i 15mila, caso unico per un capoluogo italiano.
La risposta del Comune
Il 29 marzo scorso, il Consiglio comunale di Urbino ha approvato una delibera per il ridimensionamento delle superfici del centro storico: i metri quadri minimi per un’abitazione, richiesta dal nuovo piano regolatore, passano da 70 a 45. Si tratta di una modifica pensata per creare un gruppo di case vacanze in centro per i turisti, che il sindaco Maurizio Gambini ha ribattezzato “albergo diffuso”. Durante la seduta, il primo cittadino ha spiegato: “Questo può dar accesso al centro città anche a famiglia giovani, che non hanno grosse disponibilità economiche. Così possono essere affittati ad un costo accettabile per una famiglia giovane o nuclei comunque con poche unità familiari”.
Poi ha aggiunto: “Il limite potrebbe scendere anche a 28 metri quadri, ma solo per le superfici adibite esclusivamente al turismo. Vuol dire che ci sarà un vincolo notarile che non permetterà di affittare per più di 90 giorni”. La delibera è passata con quattro voti contrari, tra cui quello di Mario Rosati, capogruppo di Viva Urbino, che ha accusato la maggioranza di “gentrifcazione”, ovvero, come ha spiegato al Consiglio, “quel fenomeno per cui i centri storici, soprattutto nelle zone più popolari, vengono abbandonati dalle famiglie residenti per essere occupati da attività turistiche. Così le città si svuotano completamente e muoiono”.
Più 20 euro di affitto
A incidere sul costo degli affitti è anche l’inflazione, in crescita costante da febbraio. Secondo i dati Istat e dell’Ufficio studi di Idealista, nella provincia di Pesaro e Urbino, il prezzo medio per un bilocale, ad aprile 2022, è di 317 euro: un aumento mensile medio di 17 euro rispetto allo stesso mese del 2021.
Tra le province marchigiane, Pesaro e Urbino è quella che ha subito il minor aumento di spesa. Ad eccezione di Ascoli Piceno, i cui dati non sono presenti, un affitto ad Ancona, dallo scorso aprile, è incrementato di 26 euro, a Macerata di 24 e a Fermo di 23. Tutte si attestano su una media mensile di affitto intorno ai 450 euro.
Rispetto alle altre province italiane, quella di Urbino registra un rincaro moderato, visto che l’aumento in Italia è stato in media di 29 euro. Le più economiche sono Catanzaro, Nuoro e Trapani, che registrano rincari sull’affitto mensile di appena 15 euro, con una spesa media di 265 euro per un bilocale. Nulla di paragonabile a Milano, la provincia più costosa d’Italia, dove gli affittuari hanno dovuto pagare quasi 40 euro in più al mese, arrivando a 709 euro di media.