di REDAZIONE
URBINO – Gli zaini colorati, il dizionario d’italiano stretto tra le braccia, pieno di lemmi, ricordi di cinque anni di scuola e magari di qualche bigliettino scritto a caratteri piccolissimi. La fotografia è la stessa tra le scuole superiori di Urbino, che sia il liceo classico Raffaello, lo scientifico Laurana Baldi, l’Itis Enrico Mattei o il liceo artistico Scuola del libro. All’entrata e all’uscita delle scuole, il Ducato ha parlato con quegli studenti e studentesse che, dopo tre anni di stop, sono i primi a tornare ad affrontare le prove scritte. Sono quei ragazzi e ragazze che hanno vissuto gli ultimi tre anni scolastici tra Dad, mascherine e lezioni a intermittenza e che oggi si sono trovati a tu per tu con un foglio bianco da riempire.
ORE 14.00 – Tanta soddisfazione per oggi e paura per domani
All’uscita da scuola, il silenzio delle prime ore del pomeriggio è spezzato dal rumore delle risate, da qualche respiro di sollievo e dalle domande curiose: “Tu che hai scelto?”, “Com’è andata?”, “Meno male che l’avevamo rivisto”. Sembra di respirare il clima di festa in partenza di una gita scolastica. Tommaso, che frequenta l’indirizzo informatica dell’Itis è soddisfatto: “Faccio schifo di solito nei temi ma questa volta era tutto abbastanza chiaro. Ho scelto il tema di attualità sul cambiamento climatico perché mi sembrava il più attuale, soprattutto grazie alla novità delle auto elettriche obbligatorie dal 2035”.
I sorrisi e gli abbracci di gioia di qualcuno si uniscono agli sguardi bassi di altri. Chiara, studentessa del liceo classico Raffaello, esce sconsolata col vocabolario stretto tra le mani:” Peggio di così non poteva andare”. Molti studenti e studentesse sanno di aver fatto un piccolo passo avanti. Chi mano nella mano con Liliana Segre, chi ripercorrendo il sentiero amaro della pandemia. Greta, per esempio, ha deciso di optare per il tema di attualità sul Coronavirus: “Tra tutte le tracce sentivo fosse quella in cui potevo dare di più, parlava delle cause per cui la pandemia è diventata globale, spero sia andata bene”.
Rosa Maria esce di corsa dal liceo Raffaello e va incontro alla madre. Si sorridono e si abbracciano velocemente, prima di dirigersi verso la macchina. Rosa Maria ha scelto la traccia su Verga. “Si potevano fare molti collegamenti, penso sia andata bene”. Sorride ma già pensa alla prova d’indirizzo di domani: non le piace tanto latino. Sembra proprio domani il giorno più temuto da tutti i ragazzi e le ragazze: la prova di indirizzo richiede una buona preparazione. “Ho molta paura per la prova di inglese”, confessa Assia. Gabriel ha finito il tema in due ore e mezzo, anche lui si ha optato per Verga. “L’ho ripassato ieri pomeriggio!”, esclama ridendo. Un colpo di fortuna inaspettato che, spera, lo accompagnerà per il resto della maturità.
ORE 9.00 – I temi: Pascoli, Segre, Verga
Comprensione, analisi e interpretazione di una poesia delle Myricae di Giovanni Pascoli La via ferrata; analisi di un testo argomentativo La sola colpa di essere nati, di Gherardo Colombo e Liliana Segre. La novella di Giovanni Verga Nedda, Bozzetto siciliano; il discorso del premio Nobel per la fisica 2021 Giorgio Parisi pronunciato alla Camera sul climate change; Tienilo acceso: posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello, una riflessione a partire da un testo sull’iperconnessione di Vera Gheno e Bruno Mastroianni; Musicofilia di Oliver Sacks; Per una costituzione della Terra. L’umanità al bivio, di Luigi Ferrajoli. Queste tutte le tracce della prima prova scritta d’italiano.
ORE 8.00 – All’entrata: “Tutto ma Dante no”
“Era meglio solo l’orale”, dicono Lisa e Camilla del liceo pedagogico e socioeconomico Laurana Baldi. E sulle prove cercano di indovinare: “Pasolini o Dante e la guerra per l’attualità”. Asia, del liceo scienze umane, racconta che l’ansia c’è, ma non troppa. Lei è contenta degli scritti e forse sceglierà una prova argomentativa.
Klajdi sceglierà la la traccia che gli piace di più: “Ho sentito che possono uscire cose come la crisi energetica, per me la più probabile, cosa attuale e non politica e sociale, la pandemia e la guerra”.
“Tutto ma Dante no”. Questo dice Manila ai suoi compagni, accovacciati davanti alla porta d’ingresso della Scuola del Libro di Urbino, sommersi da un mare di appunti, in attesa che Mauro apra loro le porte dell’istituto. C’è chi fuma nervosamente l’ultima sigaretta, chi gioca con il cellulare e chi scende dall’autobus che viene da San Marino, come Aiana. Lei ha 18 anni viene dal Kirghizistan e quest’anno fa l’esame da privatista perché a San Marino non le hanno rinnovato i documenti di soggiorno. “Ho studiato tutto da sola, con i programmi alla mano. Ci ho provato. A maggio ho fatto il pre-esame d’ammissione. L’ho passato e oggi sono qui. Io sicuramente farò il tema C, la cronaca se non mi esce un autore che conosco”.
“Siamo agitate, ma mai come domani”
Malvi, invece, spera che esca Baudelaire e il simbolismo. Gli è piaciuto molto studiarlo e non ha paura della maturità: “Ormai in questi due anni siamo stati preparati al peggio, l’esame non mi spaventa”.
Aurora che studia all’indirizzo di economica aziendale del Liceo Raffaello avrebbe preferito gli orali: “Il 19 giugno avremmo già finito”, e parla della pandemia: “È giusto dimostrare di saper scrivere, ma gli ultimi due anni rientrano anche nella valutazione e questo è meno giusto dato che li abbiamo fatti in dad”.
Dopo due anni di lezioni a distanza a spaventare è anche la prova di latino al liceo classico, dicono Maria Vittoria, Dafne, Ginevra e Sofia: “Siamo agitate, ma mai come lo saremo domani. Non siamo assolutamente in grado”.
[aesop_gallery id=”306792″]Chiara del liceo turistico Raffaello si è concentrata sui totalitarismi perché: “Potrebbe uscire la guerra Russia-Ucraina, oppure anche qualcosa inerente alla mafia dato che sono i 30 anni dalla strage di Capaci. Comunque preferisco l’attualità” e aggiunge: “Meglio tornare allo scritto, piuttosto che l’orale degli ultimi due anni, mi sembra più serio”.
C’è chi guarda al futuro come Ilaria dell’Itis Enrico Mattei: “Dopo forse mi piacerebbe studiare lingue o qualcosa di umanistico. Non voglio restare a Urbino, mi piacerebbe andare ovunque”. Per Filippo la maturità è già passata: “Sono già in vacanza”, racconta.
Cominciano gli esami
Ginevra dell’indirizzo arti figurative e illustrazione d’arte prima di entrare a scuola fa un video su tiktok, qualcuno fa un selfie di gruppo. Mancano pochi minuti all’inizio della prova scritta. Qualche ultimo abbraccio prima di entrare e dei timidi sorrisi accennati, le mascherine non ci sono più. La campanella invita gli studenti a entrare. Alle otto e trenta si aprono i plichi con le tracce.