di BEATRICE GRECO
URBINO – Una truffa ai danni di anziani e fragili che parte dalla provincia di Milano e arriva fino al Tribunale di Urbino. Il truffato, a sua volta accusato di truffa, è F.G., pensionato di 68 anni residente a Legnano, nel Milanese. Ieri la sentenza di assoluzione emessa dal giudice Alessandra Conti, su richiesta della pm Catia Letizi.
Il piano d’azione
Nel 2018 l’uomo, con invalidità civile e affetto da demenza senile, era stato avvicinato da una giovane donna straniera mentre era al bar. Qualche chiacchiera e qualche complimento all’anziano. Poi l’inganno: la scusa del genitore che non riesce a intestarsi una Postepay, la carta prepagata di Poste Italiane, e la richiesta a F.G. di aprirne una da affidarle.
L’anziano accetta e lascia la carta nelle mani della donna, non sapendone più nulla. Ma ecco che iniziano procedimenti per truffa diffusi un po’ in tutta Italia a suo carico, in quanto intestatario della Postepay. Una delle frodi è avvenuta anche a Urbino.
“La prepagata veniva utilizzata per commettere truffe tramite internet, soprattutto via Messanger” spiega al Ducato l’avvocato Filippo Maria Cai del foro di Milano. “Il signor F.G è stato letteralmente circuito. Si tratta di un metodo sempre più usato e di cui è bene parlare per evitare che altri anziani ci caschino” aggiunge l’avvocata Cristina Di Donfrancesco presente nell’aula Cigliola come sostituta del legale milanese.
Le sentenze di assoluzione
Alla fine del procedimento, la pm Letizi chiede l’assoluzione per non aver commesso il fatto, sottolineando la condizione di fragilità di F.G.. Richiesta accolta dalla giudice Conti, anche alla luce dell’esito simile dei processi svoltisi nei tribunali di Asti, Milano e Monza.
“In questa vicenda è stato fondamentale l’intervento del figlio del signor F.G., che è venuto a conoscenza della truffa solo quando il padre è stato convocato dalle forze dell’ordine” spiega l’avvocato Cai. Dopo il racconto del padre, il figlio ha subito bloccato la Postepay, ma intanto le frodi compiute con la carta di F.G. erano già numerose.