di SARA SPIMPOLO
URBINO – Ancora soddisfazioni per il film di Andrea Laquidara Ritratto di donna in un paesaggio, la pellicola ambientata a Urbino che si ispira all’ipotesi che La Gioconda di Leonardo da Vinci sia l’urbinate Pacifica Brandani.
Dopo le partecipatissime proiezioni a Urbino e in Toscana, il film di Laquidara ha ora ottenuto dei riconoscimenti italiani e internazionali: miglior film all’Indie Movies Spark Film Festival di Utrecht, miglior film al Festival di Atene e una menzione speciale come miglior film al Madonie Film Festival di Palermo.
Ma non solo: il crowdfunding lanciato AB Produzioni e “La Ginestra”, per permettere al film di essere distribuito nelle sale e di partecipare ai festival del cinema, nelle scorse settimane ha superato l’obiettivo dei 6000 euro.
Da Urbino al mondo
Grande la soddisfazione espressa dal regista: “È stato un lavoro impegnativo, abbiamo bussato a tante porte e fatto un lavoro dal basso partendo dal pubblico, ma ora grazie al pubblico abbiamo il budget per distribuire il film nel modo più ampio possibile”.
“La risposta ci ha fatto molto piacere – continua Laquidara – sia quella del pubblico negli incontri che abbiamo avuto, sia quella internazionale. I premi fanno sempre piacere, ma vedere che li riceve un film del genere – fortemente legato ai paesaggi e alla località di Urbino – significa che è riuscito ad arrivare e ha comunicato qualcosa. Questa è una cosa sorprendente, e una soddisfazione bellissima”.
Per quanto riguarda il futuro, Laquidara e la produzione hanno intenzione di iscrivere il film ad altri festival, grazie al budget raggiunto, e stanno riprendendo contatti con circuiti indipendenti per la distribuzione.
“Importante il dialogo col pubblico”
“In autunno comincerà a circolare: nel giro di qualche settimana ci sarà un calendario dettagliato con tutte le proiezioni. Poi cercheremo di inserirlo in qualche piattaforma, ma questo avverrà l’anno prossimo, perché per me è molto importante che il film circoli nelle sale e soprattutto che ci siano incontri in cui si possa discutere col pubblico”.
Particolarmente bella la risposta di Urbino, “non soltanto come commenti positivi, ma anche in termini di dialogo”, chiarisce il regista. “Il pubblico era molto vario, e ognuno ha risposto con i propri stimoli. Alcune persone mi hanno spiegato di essersi identificate molto, ed è una cosa bellissima”.