Nubifragi Marche, a Ostra “Ricordi di una vita scomparsi in una notte”, critiche a Draghi

DI EMILIA LEBAN

URBINO – La strada per arrivare a Pianello d’Ostra (An) è un cimitero di carcasse d’auto. Sono state spostate di lato, per liberare la carreggiata. Oltre il bordo si vedono campi allagati, alberi caduti e un parco giochi sommerso dall’acqua. In città la situazione è ancora peggiore. Qui l’acqua e il fango hanno paralizzato intere strade, entrando di prepotenza nei negozi e nelle case.

Ci sono tutti: la protezione civile, i vigili del fuoco e anche tantissimi volontari. “Sono quelli venuti ad aiutarci nel 2014, che ora sono tornati a darci una mano”, dice un passante. In realtà, molti di loro sono talmente giovani che difficilmente sarebbero riusciti a venire nel 2014. Un gruppo di adolescenti, ragazzi e ragazze, coperti di fango da capo a piedi, stanno spalando i detriti davanti a un supermercato. Poco più in là, un altro gruppo ammucchia quel che resta dei prodotti in vendita: scatole di cibo ormai inutilizzabile.

Pianello d’Ostra, davanti a un supermercato

Entriamo in una casa. Una madre, un figlio e degli amici accorsi ad aiutare stanno cercando di pulire, per quanto possibile. Le scarpe affondano nel fango mentre spostano i mobili all’esterno. Il salotto è un ammasso di roba: armadi, sedie, tavoli, e una tv miracolosamente intatta. “I ricordi di una vita scomparsi nel giro di una notte”, dice al Ducato il figlio Sauro, 38 anni. Non abita più qui, è venuto ad aiutare sua mamma Laudina. “L’acqua è entrata in casa verso le 19. Prima dal bagno e poi dal salotto”, dice la donna.

La casa di Laudina e Sauro

Nubifragi Marche – Le vittime dell’alluvione

Poco distante c’è la casa di Alvaro, 93 anni. Lui e sua moglie sono riusciti a salvarsi rifugiandosi al secondo piano. “Una delle vittime, Nando, era un mio grande amico. Giocavamo sempre a briscola insieme”, dice al Ducato. Con lui c’è anche la figlia Marinella, che racconta: “Sono amica di Adriana, la moglie di Giuseppe Tisba“. Giuseppe e suo figlio Andrea sono altre due vittime del nubifragio. Come molti altri sono scesi in garage a spostare la macchina e non sono più riemersi.

“Ci conosciamo tutti qui in paese – racconta al Ducato Aurora -. Quando eravamo piccoli, io e Andrea Tisba giocavamo insieme all’oratorio. L’altra vittima, Diego Chiappetti, è il padre di una mia amica. È sceso in garage per recuperare l’auto, e l’esondazione del Misa lo ha travolto”. Aurora e suo fratello Danilo sono fortunati: la loro casa è stata risparmiata dal nubifragio. Ma si stanno comunque preparando al peggio: il papà Walter ritorna a casa con la macchina piena di bottiglie d’acqua e scorte di cibo. “Ieri sera sono uscita da lavoro verso le sette – aggiunge Aurora -, mentre tornavo a casa mi sembrava che le saette cadessero a pochi centimetri dalla macchina”.

La visita di Draghi

Verso le 18 il premier Mario Draghi ha raggiunto Pianello d’Ostra per mostrare solidarietà ai cittadini, per poi partecipare a una riunione operativa con le autorità locali e le organizzazioni di soccorso. Una visita breve la sua, che ha suscitato molte critiche tra gli abitanti. “È passato guardando per terra – dice un passante -. Poteva almeno stringere la mano a qualcuno”. “Se non veniva faceva una figura migliore”, aggiunge una donna sull’uscio di casa. “È stato qui per 30 secondi, ma la sua visita ha bloccato i lavori per almeno un’ora”, dice un uomo, che poi prende in mano una pala e ricomincia a scavare nel fango.

Draghi a Pianello d’Ostra

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