Nubifragi Marche, 10 vittime, ancora 3 dispersi, stato d’emergenza, lutto regionale

Cantiano (Foto di Beatrice Greco)
di REDAZIONE

URBINO – Sono dieci le vittime del  nubifragio che ha colpito le province di Pesaro e Urbino e Ancona, nelle Marche, secondo quanto comunica la Prefettura di Ancona. Cinque i morti a Pianello d’Ostra, uno a Trecastelli (Ancona) e uno a Barbara (Ancona) e uno a Bettolelle, frazione di Senigallia.

Poi c’è Noemi Bartolucci, 17 anni, risucchiata dalla piena insieme alla madre, Brunella Chiu, 56 anni, che non è stata ancora ritrovata – il fratello Simone, 21 anni, s’è salvato aggrappandosi a un albero -. Secondo fonti dei soccorritori, la decima vittima che si è aggiunta all’elenco è un 80enne di Rosora (Ancona), il cui cadavere è stato ripescato nel pomeriggio nel fiume Esino, nei pressi di un ponte in località Angeli di Rosora.

Non si ha ancora notizia di un bambino di 8 anni, Mattia, scivolato dalle braccia della mamma Silvia Mereu, la farmacista di Ostra, che è stata invece soccorsa e salvata. È stato identificato il terzo disperso: a Serra de’ Conti si cerca un 47enne di Arcevia (Ancona) la cui auto, una Opel Corsa, era già stata trovata dentro il fiume Misa dopo essere stata inghiottita dall’acqua: dell’uomo non si hanno più notizie dal quella sera.

Il bilancio del disastro resta provvisorio: le squadre di soccorso sono all’opera in tutta l’area devastata.

LE VITTIME – Andrea, Giuseppe, Diego, Marialuisa, travolti dalla piena

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha proclamato il lutto su tutto il territorio regionale, per le giornate di oggi (venerdì 16) e domani (sabato 17), ha disposto l’esposizione a mezz’asta della bandiera della Regione sugli edifici istituzionali e invitato gli enti pubblici ad associarsi alla manifestazione di cordoglio. Nel frattempo, il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d’emergenza per la Regione Marche.

L’alluvione a Ostra

Critiche a Draghi e Acquaroli a Ostra

Il premier Mario Draghi ha raggiunto le Marche nel primo pomeriggio, per visitare i territori colpiti dal maltempo e presiedere a riunioni operative per il coordinamento dei soccorsi e con le le autorità locali.

A Pianello d’Ostra però le persone sono arrabbiate e deluse per come è andata la visita del presidente del Consiglio. Chi si trova sul posto racconta che è stata molto breve, non più di 30 secondi, e silente.

Draghi è passato con la sindaca di Pianello guardando per terra, senza dire niente. “Poteva almeno stringere la mano a qualcuno”, è il mormorio di protesta che si è alzato dalla folla. Anche perché il suo breve passaggio con scorta annessa ha fermato i lavori almeno per un’ora.

Draghi a Ostra

Protezione civile e abitanti sono arrabbiati anche per la mancanza di un piano e la carenza di tempestività nei soccorsi. Una signora di Pianello, secondo quanto riporta Dai news, ha urlato ad Acquaroli: “Dove eravate ieri sera?”.

Draghi ha però espresso cordoglio per le vittime delle alluvioni e ha espresso vicinanza ai familiari delle vittime e dei feriti durante la conferenza stampa sul decreto aiuti ter. Il premier ha anche annunciato lo stanziamento di 5 milioni per i primi interventi in aiuto della popolazione. “Ho parlato con Acquaroli e ho assicurato che il Governo farà tutto il necessario. Voglio ringraziare la Protezione civile e i sindaci delle zone colpite, protagonisti in prima persona della presenza dello Stato in questa tragedia” ha concluso Draghi.

Questa mattina sia il presidente del Consiglio che quello della Repubblica Sergio Mattarella hanno chiamato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, secondo quanto ha reso noto lui stesso su Facebook.

“Il Presidente Mattarella ha espresso la solidarietà alla nostra comunità e gratitudine a tutti quanti stanno instancabilmente lavorando per i soccorsi – scrive Acquaroli -, mentre il presidente del Consiglio ha espresso la sua vicinanza rassicurandomi sul supporto per ogni necessaria esigenza”.

Sindaco di Barbara: “Elicotteri con termoscanner da Rimini per le ricerche”

Il sindaco di Barbara, Riccardo Pasqualini, ha detto al Gr1 di aver chiamato gli elicotteri con termoscanner da Rimini per le ricerche dei dispersi.

La piena del fiume Misa è arrivata a Senigallia attorno alle 22.30. Video diffusi in rete mostrano il livello dell’acqua salito fino a superare gli argini, mentre i detriti ostruivano il passaggio nelle arcate dei ponti proprio nel centro della città, le cui strade sono ricoperte di fango che ha invaso negozi e abitazioni.

L’alluvione a Cantiano

Cantiano, “Rifugiati al primo piano ma il portone di casa si è spalancato e l’acqua è entrata”

La strada per Cantiano è invasa da alberi, bombole a gas e macchine trascinate dalla corrente. È un teatro di disastro e resti quello che ci si trova di fronte quando si arriva in questo piccolo paese della provincia di Pesaro Urbino. Il corrimano di un ponticello divelto dalla forza dell’acqua, un’auto in obliquo su un albero mentre di un’altra rimane solo il parafango. La situazione vicino all’argine del fiume Burano restituisce la potenza del nubifragio che, ieri notte, ha travolto Cantiano. Al contrario di quanto si possa pensare, i cittadini scherzano e si abbracciano mentre rimuovono detriti e cercano di salvare quello che resta anche se ad alcuni è rimasta “solo l’automobile e una birra” afferma una ragazza mentre cammina. Dopo la pandemia e la guerra, un nubifragio: questa è la preoccupazione più diffusa tra gli abitanti che si aggiunge alla nuova allerta meteo prevista per domani.

“Eravamo nella via centrale, pioveva molto forte e ci siamo accorti che il fiume straripava quindi siamo corsi al parcheggio a prendere le macchine – Sabrina vive a Cantiano, racconta al Ducato la notte di terrore appena trascorsa – nel giro di pochi minuti il fiume ha straripato. Noi abbiamo una casa su quattro piani e ci siamo rifugiati al primo piano, in cucina e abbiamo chiuso il portone. A un certo punto si è aperto e abbiamo visto che l’acqua entrava. L’acqua era sempre più marrone, più densa, più alta. Senza luce si vedeva soltanto con la luce dei fulmini. Quando fulminava vedevi questa melma marrone. Una ragazza gridava ‘aiuto’, ‘affogo’, era incastrata a un albero. Mio marito si è legato a un tubo, mio figlio lo teneva dal terrazzo e si è buttato e l’ha portata in salvo. Siamo stati in allerta fino a quando il livello dell’acqua non si è stabilizzato. Oggi rimane questo: case, attività finite”.

Nel paese è stato chiuso il gas a causa di diverse fughe. “Provvederemo ad effettuare varie verifiche e passeremo noi casa per casa a riaprirlo ma prima dovremo controllare che non ci siano ulteriori fughe. Se va tutto bene potrà essere riaperto entro qualche giorno” dichiara al Ducato Marco Mercolini, addetto di Marche Multiservizi.

Alcune auto trasportate dalla piena a Pontedazzo, frazione di Cantiano

Siamo entrati in casa nuotando

Poco prima di Cantiano, nella frazione di Pontedazzo, abita la signora Fabiola, di 86 anni. Ieri sera ha ospitato quattro persone a casa sua. Tra queste una coppia, marito e moglie, sulla strada per Rimini, dove lei presto inizierà a lavorare come insegnante.

“Arrivando abbiamo incontrato i carabinieri che ci hanno rassicurato, dicendoci che potevamo proseguire tranquillamente”, hanno raccontato al Ducato. Poi, l’acqua è cominciata a salire. Per fortuna si trovavano proprio vicino a casa di Fabiola, che ha aperto il cancello per accoglierli. “Siamo entrati praticamente nuotando – ha aggiunto la coppia – perché il cancello era sommerso dall’acqua”.

Anche Alvania e Chiara, mamma e figlia, sono state accolte da Fabiola. “Un ragazzo ci ha tirato fuori dalla macchina e ci ha portato a casa di questa signora”, ha spiegato Chiara. “All’inizio non avevo paura – ha aggiunto Albania – cercavo di fare di tutto per uscire dalla situazione. Ho realizzato solo dopo, quando mi sono trovata a letto in casa di Fabiola”.

“In 86 anni non ho mai visto una cosa simile, non voglio scendere in cucina e vedere com’è. So solo che il frigo è in mezzo alla stanza – ha detto Fabiola -. Ho cercato di dare una mano come potevo e almeno ho trovato un po’ di compagnia, visto che vivo da sola”.

Chiara e Fabiola

Elisabetta, a Cantiano da 60 anni, appena ha visto la chiesa della “Collegiata” è scoppiata a piangere. Fino a quel momento sorrideva, quasi per sdrammatizzare.

Senigallia, “Come uno tsunami”

“Qua a Senigallia la prima ondata c’è stata verso le 10-10 e mezza – raccontano al Ducato due residenti – mentre la mareggiata più pesante che ha portato il fango è arrivata a notte inoltrata. È stato una sorta di piccolo tsunami, un’onda anomala”.

“Acqua e fango sono entrati tutta la notte, anche in cucina. Stiamo capendo ora cosa è successo, quali sono i danni, e stiamo pulendo tutto”, dice al Ducato il responsabile e pasticcere della gelateria Pretty Pink a Senigallia.

IL SINDACO DI SENIGALLIA – “Colpite tutte le zone. Ogni volta che piove abbiamo paura”

“È dalle sette che siamo qui a pulire – spiega il proprietario del locale Fish Ham in piazza Simoncelli – Grazie a Dio non è arrivata l’acqua in cucina e nei quadri elettrici, ma tutta la sala è stata allagata. Il locale è tutto in legno ed è stato danneggiato alla base. Questa alluvione ha fatto più danni di quella del 2014, soprattutto in centro. Ora staremo a vedere cosa faranno Governo e Comune”.

Anche nel 2014 Senigallia era stata invasa da un’alluvione “ma – dicono gli abitanti – ora è diverso: è coinvolta tutta la città”.

“Siamo un po’ provate – raccontano le proprietarie del negozio di abbigliamento per bambini Les Bulles – La situazione non sembrava così grave, e invece non riusciamo ancora a quantificare i danni. Dopo anni di pandemia non ci voleva. Adesso speriamo di non essere abbandonati, perché sarà difficile”.

Nel Comune, intanto, l’ingresso è deserto, e già i primi residenti stanno arrivando per segnalare i danni che hanno avuto questa notte. Il responsabile delle chiamate d’emergenza al centralino della protezione civile ha spiegato al Ducato che la maggior parte delle richieste di aiuto sono provenute da via Verdi e dalla zona di Borgo Mulino.

L’alluvione a Senigallia

Ostra: l’acqua defluisce ma i “ricordi di una vita sono stati distrutti in una notte”

“Nove vittime e due o quattro dispersi perché due vittime non sono state identificate e non sappiamo se sono da inserire tra i dispersi – dichiara al Ducato Luca Cari responsabile comunicazione Vigili del Fuoco mentre si trova al municipio di Ostra -. Mano a mano la situazione migliora, anche grazie al sole che fa defluire l’acqua da sola”.

“Alle 19 è iniziata ad entrate l’acqua prima dal bagno e poi dal salotto. Tutti i mobili sono da buttare, i ricordi di una vita distrutti in una notte” racconta al Ducato Sauro, che questa mattina ha raggiunto casa della madre a Ostro per aiutarla.

Ostra

Il presidente dei geologi: “Prevenzione assente, non è sfortuna”

“Siamo sbigottiti ma non sorpresi”, dice Piero Farabollini, presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche. “È un evento eccezionale, ma gli allagamenti e le esondazioni che si sono verificati si sarebbero potuti mitigare con un adeguato lavoro di prevenzione”.

“Non si può parlare di sfortuna”, aggiunge Farabollini, soprattutto a Senigallia, dove un evento simile era già accaduto nel 2014, provocando la morte di tre persone. Tra gli interventi citati dal geologo, necessari per mettere in sicurezza il territorio, l’innalzamento degli argini nel centro abitato, il drenaggio del fiume a valle e la predisposizione di vasche di laminazione e espansione. “Sono passati otto anni da allora e tutto questo non è stato ancora realizzato”.

“Se qualcuno non lo avesse ancora compreso, lo ribadiamo con forza: il clima è cambiato”, dice il geologo. La quantità di pioggia è più o meno la stessa di quella che si registrava anche in passato, ma è il regime pluviometrico a essere diverso: ora assistiamo a lunghi periodi di siccità e a forti alluvioni. La ricetta, in questi casi, è “tenere puliti i letti dei fiumi, non costruire nelle zone alluvionali e alzare gli argini”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi