di DAVIDE FANTOZZI
URBINO – L’alluvione dello scorso 15 settembre finisce in Procura. A Urbino è stato aperto un fascicolo contro ignoti per inondazione colposa. L’intenzione, si legge sul comunicato del procuratore Andrea Boni, è “ricostruire le fasi e le tempistiche degli allertamenti dei Comuni interessati dall’esondazione”, per capire se la tragedia potesse essere evitata. In caso di alluvione, tutte le istituzioni del territorio devono coordinarsi, ma la comunicazione ai cittadini è esclusiva del sindaco. Il procuratore vuole accertare se tutte le istituzioni e gli enti coinvolti abbiano seguito i protocolli, o se ci siano state negligenze.
Nella provincia di Pesaro e Urbino il paese più colpito dall’alluvione è stato Cantiano. Una cosa certa, oggi, è che il 15 settembre il Centro funzionale multirischi regionale ha emesso un codice giallo, scelta che molti hanno considerato inadeguata alla luce di quanto è successo.
Il responsabile del Centro, Paolo Sandroni, ha però ricordato come i temporali siano imprevedibili. Il codice di allerta gialla “con i nostri modelli previsionali – ha dichiarato Sandroni – era il più idoneo”. Il livello di allerta viene emesso anche in base alla probabilità che un certo evento si verifichi, e la caduta di 400 millimetri d’acqua a terra era “inimmaginabile”. Al centro dell’indagine del procuratore ci saranno Regione, Protezione civile, Provincia e comune di Cantiano. Cerchiamo di capire perché.
Come funziona il meccanismo di allerta
Le Indicazioni del 2016 della Protezione civile spiegano come bisogna agire e comunicare in caso di rischio meteo-idrogeologico e idraulico a livello nazionale. Il documento illustra anche come funziona il codice di colorazione di criticità, che è uniforme in tutta Italia. Giallo significa criticità ordinaria, arancione moderata, rosso elevata. Responsabile di questa valutazione è il Centro funzionale multirischi, che fa parte della Protezione civile regionale, e che opera sulla base dei dati che arrivano dalle stazioni di monitoraggio. Queste elaborano e traducono i parametri monitorati in dati utilizzabili, collegati a un colore, trasmesso ogni giorno dal Centro direttamente ai Comuni. Lo prevede anche la delibera regionale 148 del 2018. In A questo punto sta ai Comuni interessati decidere cosa fare.
A ognuno di questi colori viene associata anche un’allerta (gialla, arancione o rossa) emanata dalla Protezione civile in base al codice comunicato dal Centro e alle criticità del territorio. Questo criterio serve soprattutto ai piccoli comuni, che spesso non dispongono di un proprio nucleo operativo. Come Cantiano.
Sono tre le fasi operative per far fronte a un’emergenza: la fase di attenzione (che scatta in caso di allerta gialla o arancione), di pre-allarme e di allarme. In base a queste, Regione, Provincia e Comune hanno ognuna un protocollo da seguire.
La fase di attenzione
La Regione deve raccogliere, verificare e diffondere con tempestività le informazioni della Protezione civile. La Provincia deve verificare le necessità dei Comuni e metterli in contatto con la Sala operativa regionale. Il Comune stabilisce se attivare il Centro operativo comunale (Coc), che assiste sindaco e Protezione civile nei soccorsi e nell’assistenza alla popolazione. Giovedì 15 settembre a Cantiano è quindi scattata questa fase.
Pre-allarme
La fase di pre-allarme si attiva in caso di allerta rossa, ma può essere richiesta anche per livelli inferiori. La Regione può interrompere o limitare la viabilità. La Provincia gestisce l’attivazione dei Centri operativi misti (Com) e allerta le associazioni di volontari. Il Comune attiva il Coc, coordina i primi interventi e predispone le misure di gestione dell’emergenza. Ma soprattutto, è dal Comune che la cittadinanza deve ricevere le notizie. Informare la popolazione della situazione di pericolo è compito esclusivo del sindaco.
Allarme
L’ultima fase è quella di allarme. La Regione attiva l’intero sistema di Protezione civile per stabilire misure preventive e risorse. Con la Sala operativa e il Centro funzionale decentrato (Cfd) valuta l’evoluzione dello scenario. Insieme al Comune, la Provincia controlla i collegamenti, le infrastrutture e i servizi, evacua, soccorre e assiste la popolazione. Il sistema comunale di Protezione Civile interviene sul campo con tutti i mezzi di cui dispone, e che il 15 settembre sono dovuti arrivare da fuori Cantiano.