URBINO – Sarà “L’alto sguardo” il tema della prossima edizione, la dodicesima, del Festival del giornalismo culturale, che si terrà dal 5 al 7 ottobre 2024. Lo hanno annunciato i direttori, Lella Mazzoli e Giorgio Zanchini.
.@lellamazzoli @giorgiozanchini e #PieroDorfles annunciano il tema del prossimo #festivaldelgiornalismoculturale @fgcult #fg24, 12esima edizione: “L’altro sguardo. Il posto delle donne della storia del giornalismo italiano” @fgcult #fgcult23
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Alle 15, il dibattito e le riflessioni al Festival del giornalismo culturale 2023, che si avvia alla sua conclusione, si concentrano su come “Fare informazione. Come si forma e cosa legge il giornalista”. Ne discutono lo scrittore e giornalista Paolo Di Paolo, la giornalista Rai Lucia Goracci, il giornalista esperto di “orienti” Simone Pieranni, e l’autore Piero Sorrentino. Con una lectio della giornalista di LA7, Alessandra Sardoni.
#LuciaGoracci (@ZiaLulli1) “Nelle guerre bisognerebbe cercare di non prendere la parte di nessuno, sei sempre embedded. Non c’è un’ideale linea del fronte. In guerra non c’è verità, semmai ce ne è una approssimativa” #fgcult23 pic.twitter.com/P3sB9wjnTQ
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“Per informarsi tutto serve. È importante conoscere la lingua del luogo. Denota lo sforzo di andare incontro all’altra cultura” @ZiaLulli1 #LuciaGoracci @fgcult #fgcult23
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” Per diventare buoni giornalisti il CV di studi è importante, sono importanti le scuole di giornalismo e molto l’esperienza sul campo” #LuciaGoracci @ZiaLulli1 @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/8SAezoFiPk
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.@simopieranni “Io ora mi occupo di podcast, ne ho uno che si chiama “Altri Orienti” ed esce ogni venerdì: lì si può usare un altro linguaggio, più intimo e narrativo”#fgcult23@Chora_Media pic.twitter.com/Dv55JHMmgy
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“Le immagini della rivoluzione in Iran me le hanno portate degli studenti di lingua italiana con la loro insegnante. C’erano le foto e i video dei primi morti. Le ho mandate in onda il giorno dopo” #LuciaGoracci @ZiaLulli1 @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/v4FiDZA6Z7
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“Le immagini della rivoluzione in Iran me le hanno portate degli studenti di lingua italiana con la loro insegnante. C’erano le foto e i video dei primi morti. Le ho mandate in onda il giorno dopo” #LuciaGoracci @ZiaLulli1 @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/v4FiDZA6Z7
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#PaoloDiPaolo “A volte anche il lettore, nel flusso continuo a cui siamo esposti, ha la sensazione di non riuscire a trovare il tempo per leggere un articolo più lungo” #fgcult23 pic.twitter.com/7nRvaD8Ddu
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.@simopieranni “Arrivo più tardi alle ultime novità narrative. Leggo di più per qualcosa relativo al lavoro, per prefazione. Leggo molto di notte, dormendo meno.
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I podcast mi aiutano ad informarmi guadagnando tempo mentre faccio altro: spesa, passeggiata
col cane..”#fgcult23 pic.twitter.com/o2fkoj0FYQ
“Spesso rincorro la lettura. Creare uno sguardo d’insieme al giorno d’oggi è davvero difficile. È una sofferenza dover rinunciare per mancanza di tempo a una lettura più estesa”@alessandrasard1 al @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/cp6RGy5umo
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.@alessandrasard1 “Vivo molto sul giorno per giorno, in tempo compressi, un frullatore continuo. Leggo spesso per presentare libri. È una sofferenza cercare il tempo o rinunciare a letture che appassionano.” #fgcult23 pic.twitter.com/eXBWCKHqrn
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Si sposta verso la figura del giornalista culturale il panel delle 16. Con la professoressa di Sociologia della comunicazione e Media digitali Maria Teresa Carbone, il semiologo Beppe Cottafavi (consulente Mondadori Libri), il giornalista di Repubblica per l’inserto “Robinson” Lucio Luca, Luigi Mascheroni, giornalista del Giornale, Stefano Salis, responsabile dell’inserto domenicale del Sole24Ore. Con una lectio di Marino Sinibaldi.
.@marinosinibaldi “Questo Festival si interroga da sempre su cosa sia il giornalismo ma, anno per anno, i confini si spostano sempre di più. Non esiste più la coincidenza fra giornalismo e oggetto, il giornale” #fgcult23 pic.twitter.com/qiOyPQDSyt
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.@LuigiMascheroni “Il giornalismo culturale, visto il numero annuo (80.000) di libri pubblicati, ha il compito di fare selezione, di dire al lettore cosa e perché sia meglio leggere o non leggere” #fgcult23 pic.twitter.com/8mFgOJvQi9
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“Un giornalista culturale deve provare a raccontare ai suoi lettori cosa vale la pena leggere o non leggere dandogli anche un perché”@LuigiMascheroni al @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/q60ViuzlLi
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.@marinosinibaldi “Tutte le prime pagine si assomigliano, ogni pagina culturale è tale a modo suo” #fgcult23 pic.twitter.com/D7uayFWYf3
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.@beppecottafavi “Sappiamo che si leggono poco i giornali e che spesso parliamo fra di noi, il target è di età avanzata. Poi c’è il caso di “Lucy-Sulla cultura”, un esperimento, rivista culturale andata direttamente sui social con la grande firma di @NicolaLagioia.” #fgcult23 pic.twitter.com/AWXXnMmEn7
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#LucioLuca “Resta difficile confinare la cultura nella pagine dedicate. Il giornalismo culturale oggi si fa su TikTok. @Robinson_Rep vi ha scommesso e ha avuto ragione.Bisogna andare verso chi legge di più oggi: i ragazzi” #fgcult23. pic.twitter.com/2qygz4ohQ7
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“Il giornalista culturale non può sapere tutto. Deve avere tra i contatti un buon numero di specialisti. In 20 minuti deve sapere chiamare la persona giusta per fare luce su una notizia e capire se vale la pena o no approfondire qualcosa ” @LuigiMascheroni al @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/FTUZToY8bV
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Alle 17:30, il direttore della Galleria nazionale delle Marche, Luigi Gallo, presenta la mostra “Federico Barocci. Urbino, 1535-1612”, che aprirà al pubblico nel 2024.
Come leggono i giovani e come educare alla lettura
La ricerca su come leggono i giovani della Gen Z, a cura di Lella Mazzoli, è uno sguardo su come è cambiata la lettura in pochissimi anni, da quando smartphone e social network hanno dato accesso a una galassia informativa molto variegata.
GIOVANI E LETTURA – Il libro resiste ma online c’è tanto altro. E ci si affida ai booktoker
[*] Una ricerca sulla lettura. Come, quando e dove legge la Generazione Z, Federico Batini, Daniele Di Gennaro, Claudia D’Ippolito, Massimo Fellini, Lella Mazzoli, Marino Sinibaldi, Alessio Torino,Lectio Michela Matteoli. Cosa accade nel cervello quando si legge?
La ricerca pubblicata è nel volume Il futuro del leggere. Giovani e lettura, una storia contemporanea, a cura di Angelo Piero Cappello con saggi di Piero Dorfles, Marco Gambaro, Luciano Lanna, Andrea Lombardinilo, Lella Mazzoli, Francesco Sacchetti, Marino Sinibaldi, Nicolò Sirleto, edizioni Castelvecchi]
.@lellamazzoli presenta la ricerca sui lettori della #GenZ: “Usano lo smartphone per tutto” @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/mjkii0QIBw
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“Chi influenza la #genZ sulla lettura? il 37% è influenzato da #tiktok #youtube #twitch, amici, genitori e insegnanti” @lellamazzoli a @fgcult #fgcult23
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“Dalla nostra ricerca è emerso che l’83 % dei giovani della #GenZ ritengono la #multimodalità positiva per acquisire più conoscenze. Aiuta a leggere di più” @lellamazzoli al #fgcult23 @fgcult pic.twitter.com/qjwRmzioj9
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“I ragazzi della #genZ pubblicano i propri contenuti sui #social. Quand’è che i #social diventeranno editori?” @lellamazzoli @fgcult #fgcult23
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Il passaparola in rete, il #booktok, è considerato dalla #GenZ come il mezzo più utile per promuovere la lettura #PremionazionalediculturaBenedettoCroce @fgcult #fgcult23
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#FrancescoSacchetti “Nella nostra ricerca sulla Generazione Z,anche chi dichiara di non leggere è comunque un lettore, avendo possibilità infinite di farlo, sono lettori inconsapevoli. Spesso ragazzi che fanno tanto uso della multimodalità” #fgcult23@CastelvecchiEd @Centro_libro pic.twitter.com/0wUo7JjVmo
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“#Instagram è usato più per fini pragmatici e commerciali e i ragazzi si sentono meno a casa”@MassimoFellini al #fgcult23 @fgcult
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.@MassimoFellini “Per la Generazione Z Instagram è vissuto come esibizione, un posto dove si guarda. TikTok, invece, è il luogo della discussione, in cui si sentono più liberi” #fgcult23 pic.twitter.com/G977CLDSZY
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“Su #tiktok la #GenZ guarda i contenuti, fatti anche artigianalmente, sono importanti le competenze che vengono trasmesse. L’ #influencer non è un amico” @MassimoFellini @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/qMt1UB87gJ
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.@MassimoFellini “Le case editrici su Instagram non cercano interazione, la considerano una vetrina. Totalmente diverso il loro approccio su TikTok” #fgcult23 pic.twitter.com/Gxke4d9NQ4
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#SilviaArcano “I ragazzi della Generazione Z sono molto influenzati nella scelta dei libri da ciò che viene detto in Rete. Ciò fa riflettere sull’importanza di come la di usi per promuovere la lettura” #fgcult23 pic.twitter.com/GWjRXn5Oy9
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.@marinosinibaldi @Centro_libro “Le altre forme sostitutive-integrative della lettura rispondono a desideri e bisogni che un tempo venivano attribuiti essenzialmente alla lettura” #fgcult23. pic.twitter.com/UdCoVqPg4G
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.@marinosinibaldi @Centro_libro “Si legge per sapere, per piacere e per un desiderio di storie che ha a che vedere con una forma di strutturare delle proprie emozioni” #fgcult23 pic.twitter.com/rpudxVxsO4
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.@BatiniFederico “Chi legge meno di tutti in Italia? Gli adulti. Quindi basta con il refrain “un tempo, un tempo..”
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Manca dar voce ai ragazzi sul loro rapporto con la lettura” #fgcult23 pic.twitter.com/9UH9ef6Pmz
“Perché i ragazzi che leggono #graphicnovel, #manga, #fumetti a ritmi di lettura molto superiori agli adulti, non si definiscono lettori?” @BatiniFederico @fgcult #fgcult23 pic.twitter.com/fx3fBq4UDx
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.@BatiniFederico “Le esperienze di promozione della lettura funzionano per chi non ne ha bisogno.
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Quelle di educazione alla lettura, al contrario, aumentano la platea di lettori.
Serve una didattica scolastica intensiva dal nido all’università” #fgcult23 @Centro_libro pic.twitter.com/xxLGg5s3r1
“Dobbiamo iniziare a parlare di #educazione alla lettura. Non come si fa a scuola.” @BatiniFederico al @fgcult #fgcult23
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“Bisogna leggere storie dal nido all’università. Ci vuole una pratica intensiva di lettura: aumentano le loro capacità cognitive.” @BatiniFederico al #fgcult23 @fgcult pic.twitter.com/XYuryFVDvT
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“Come diceva #AlbertEinstein, la cosa peggiore del mondo è continuare a fare le stesse cose sperando di ottenere risultati diversi. Quindi c’è bisogno di un #cambiamento nell’educazione alla lettura” @BatiniFederico al #fgcult23 @fgcult pic.twitter.com/4aZt51Eagg
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.@alessio_torino “Difficilmente riesco a scindere la mia attività di scrittore da quella di insegnante.
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Quando noi vogliamo dare importanza importanza alla lettura, dovremmo chiederci quanto spazio venga dato a questa attività nell’università. Praticamente nessuno” #fgcult23 pic.twitter.com/s81BO0kc8b
#DanieleDiGennaro @dandigge @minimumfax “L’editore è in una posizione di costante sensibilità e di apprendimento ed è sempre sotto lo schiaffo di qualcosa che muta, i consumi culturali” #fgcult23 pic.twitter.com/8INbSAQXco
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#DanieleDiGennaro @dandigge @minimumfax “Il miglior romanzo è quello che non scrive tutto, ma che lascia al lettore uno spazio per immaginare” #fgcult23 pic.twitter.com/mFgGCOes2c
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Il cervello quando leggiamo. La lectio di Michela Matteoli
La mattinata si conclude con una lectio della neuroscienziata Michela Matteoli che racconta cosa succede al nostro cervello mentre leggiamo.
#MichelaMatteoli @Michela30586273
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“Durante la lettura aumenta moltissimo il numero delle sinapsi, è stato dimesticato da uno studio del 2013, dopo vengono eliminate quelle che non servono” #fgcult23 pic.twitter.com/eOYTJ1dGHX
#MichelaMatteoli @Michela30586273 “Nel cervello chi legge si attivano i neuroni nel centro visivo per il riconoscimento delle lettere.” #fgcult23 pic.twitter.com/xxaslMfJsK
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“L’evoluzione non ha ancora fatto i tempo a sviluppare nel nostro cervello un’area deputata alla lettura. L’area deputata al riconoscimento dei volti impara a riconoscere i segni grafici come le lettere” #MichelaMatteoli @Michela30586273 @fgcult #fgcult23
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#MichelaMatteoli @Michela30586273 illustra le aree del cervello che si attivano durante la lettura.
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“Sono tante (alcune danno accesso al significato, altre alla pronuncia e all’articolazione…) e lo devono fare una dopo l’altra nella maniera corretta” #fgcult23 pic.twitter.com/hUmoCxqqMM
#MichelaMatteoli @Michela30586273 “Il talento del cervello è la sua plasticità: la capacità di rispondere agli stimoli esterni e di modificarsi a seconda di essi” #fgcult23 pic.twitter.com/bgCjTorISo
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Le altre storie: cinema e serie tv
Cinema e serie tv, le storie che prendono vita al di fuori delle pagine di un romanzo hanno aperto la giornata. A discutere di questo nuovo dualismo nel modo di raccontare Stefania Antonioni, Cristina Battocletti, Alessandro Bizzotto, Chiara Checcaglini e Giacomo Manzoli, nel primo appuntamento di questa terza e ultima giornata del Festival del giornalismo culturale 2023 nella Sala del trono di Palazzo Ducale a Urbino.
#ChiaraCheccaglini “Per quanto riguarda le serie italiane, tutti i ragazzi della nostra ricerca hanno guardato “Mare Fuori” e “Skam Italia”.
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Sulle tematiche ricercano un realismo emozionale. La piattaforma più usata è Netflix” #fgcult23 pic.twitter.com/9C6k4cnkXW
“Abbiamo dei professionisti del doppiaggio eccellenti ma i ragazzi non ne hanno bisogno. Sono abituati alla bellezza del film in lingua originale.” @CriBattocletti #fgcult23 @fgcult
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#AlessandroBizzotto “Penso si debba riflettere sul tema del cinema inteso come esperienza collettiva: le nuove generazioni sono native dello streaming. Ci vuole flessibilità nel giudicare la fruizione: un film fatto per la sala ha certe peculiarità,una serie tv altre” #fgcult23 pic.twitter.com/bfM7dcLmAP
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#StefaniaAntonioni @uniurbit “Le ragazze intervistate spesso “leggono” le serie tv attraverso i sottotitoli, sia in italiano che in inglese” #fgcult23 pic.twitter.com/ha6UjYTrK9
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“Una volta, ai tempi dei miei nonni, si andava al cinema senza sapere neanche il #film che si andava a vedere. E si rivedeva spesso il primo tempo”. #GiacomoManzoli al #fgcult23 @fgcult #cinema pic.twitter.com/UxAzmodWIb
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“Il ritorno a a modalità di fruizioni pre-covid è impensabile. Il corto di #WesAnderson su #Netflix è un esempio” #GiacomoManzoli a @fgcult #fgcult23
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