di Chiara Ricciolini e Laura Nasali
URBINO – Otto di mattina. Chi prova a entrare nel centro storico di Urbino da porta Raffaello trova le transenne a sbarrargli la strada e l’alt dei carabinieri. Non si passa. Una ragazza si avvicina, spiega che abita vicino al Tribunale e che deve tornare a casa per una riunione di lavoro ma si sente rispondere che non può entrare. Senza altre spiegazioni. I poliziotti che, più giù, presidiano l’accesso al Palazzo di giustizia mormorano fra loro e poi, alla fine, confermano: c’è un allarme bomba.
La Polizia municipale chiude all’incrocio con via Bramante e via Santa Margherita. Nessuno ha il permesso di entrare e avvicinarsi e nel giro di pochi minuti decine di persone si avvicinano per capire cosa sia successo. La notizia già circola, non c’è però tensione. Anche gli agenti fuori dal tribunale sembrano tranquilli.
A far scattare l’allarme la chiamata anonima la sera del 16 novembre alla Questura di Pesaro, è la stessa Questura a confermarlo. Un uomo al telefono avvertiva di una bomba nel Tribunale, senza specificare quale. L’allarme quindi diventa doppio. Di prima mattina parte il nucleo cinofilo di Pesaro, nel furgone ci sono Delta e Avril, due pastori tedeschi. Prima tappa: il Tribunale di Pesaro, non trovano nulla e l’allarme lì rientra.
Il gruppo cinofilo a Urbino
Massimo Carradori, il vigilante del Tribunale di Urbino racconta di come i controlli siano iniziati di prima mattina per accertarsi che la struttura fosse vuota. Dopo aver fatto uscire in fretta e furia uno dei dipendenti della Procura, carabinieri e polizia hanno iniziato a transennare guidati dal vice questore, Simone Pineschi. I cani arrivano a Urbino solo attorno alle 10, perché, spiegano i carabinieri cinofili, Delta e Avril hanno bisogno di “recuperare” tra un’ispezione e un’altra.
“È stato bravissimo ” continua il vigilante parlando di Delta, il pastore tedesco che, accompagnato da brigadiere e maresciallo, ha ispezionato ogni stanza e ogni angolo del Palazzo di giustizia. E non ha trovato nulla. Spariscono il nastro bianco e rosso e le transenne, il Tribunale riapre lasciando entrare avvocati, dipendenti e assistiti.