Di Andrea Bocchini
URBINO – Si è spento all’età di 86 anni il pittore Franco Fiorucci, morto nella notte tra 19 e il 20 novembre nella sua casa di Pesaro. Nato a Urbino, si è formato alla Scuola del Libro a stretto contatto con i protagonisti più illustri dell’Istituto d’Arte, come Carnevali, Castellani, Ceci e Bruscaglia. Maestri che storicamente hanno dato vita a quella che viene definita la “scuola di Urbino”.
Orfano sin da piccolo, è cresciuto in orfanotrofio nella città di Raffaello dove fece da maestro a Marcello Lani, di due anni più piccolo di lui, divenuto poi incisore e pittore. Fiorucci dimostrò da subito l’enorme abilità nel disegno, tanto che i suoi lavori vennero esaminati dagli occhi esperti di Federico Melis e poi di Francesco Carnevali, i quali chiesero all’orfanotrofio di averlo tra i suoi studenti.
Una volta giunto a Pesaro, Franco Fiorucci ha iniziato un’intensa attività artistica divenendo maestro nel campo dell’acquerello che – da come si legge nel sito dedicato all’artista – rappresenta “il momento più alto dell’operazione espressiva di Fiorucci”.
Nominato membro dell’Accademia di Raffaello di Urbino nel 1985 per meriti artistici, è stato insegnante della sua tecnica pittorica a diversi allievi che hanno potuto frequentare il suo studio pesarese. La sua ultima mostra risale allo scorso agosto nel Museo della Linea dei Goti, a Montegridolfo.
“Per l’accademia è una grossa perdita – afferma il Direttore dell’Accademia Raffaello Prof. Luigi Bravi -. Personalmente non ho mai avuto il piacere di conoscerlo ma la sua arte è stato un ottimo veicolo per affiliarlo a questo sodalizio”.