di MARIA DESSOLE
URBINO – Uomini, donne, ma prima di tutto gli alunni delle scuole. Le iniziative a Urbino per il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, coinvolgeranno una gran parte della comunità, quest’anno più che mai dopo la mobilitazione nazionale seguita al femminicidio di Giulia Cecchettin.
L’iniziativa organizzata dal Comune di Urbino si apre alle 9 al cinema Ducale di Urbino, sarà Marianna Sabbatini ad aprire l’incontro di sensibilizzazione rivolto agli studenti delle scuole secondarie e primarie. In qualità di sopravvissuta e testimone della violenza di genere, e in quanto urbinate, racconterà la sua storia, che nel 2004 l’ha vista vittima dell’aggressione di quello che all’epoca era il suo compagno, e che le ha inflitto dodici coltellate.
A seguire sono previsti gli interventi della p.m. Simonetta Cattani, che seguì Marianna durante il procedimento penale, e che ricostruirà la scena del crimine. Intervengono Simone Pineschi, dirigente del commissariato di polizia di Stato, Crescenzo Maglione, comandante dei Carabinieri e il prof. Gabriele Marra, rappresentante della Camera Penale, per ricostruire la vicenda di Marianna Sabbatini dal punto di vista della difesa.
L’avvocata Francesca Fedeli, che ha affiancato l’assessora Vetri nella pianificazione, ha raccontato di essersi interrogata a lungo sull’opportunità di coinvolgere anche “i più piccoli”, gli alunni delle elementari. Cercando un punto di incontro tra la tutela di soggetti sensibili e l’educazione, più che mai opportuna per capire il mondo che li circonda e il problema della violenza di genere. L’incontro sarà aperto anche a loro, con un linguaggio adatto calibrato sulla loro capacità di comprensione.
La marcia: il rosso e i nomi delle vittime
Nel pomeriggio alle 17:30 partirà una marcia silenziosa, organizzata dall’associazione Giovane territorio, dal titolo “Fai vedere che esisti”. “L’invito a partecipare è rivolto a uomini e donne – dice Raffaele Santoro, il rappresentate dell’associazione – gli uomini indosseranno i nomi delle vittime di femminicidio”. Punto di partenza: la panchina rossa che si trova di fronte all’ingresso del Centro Commerciale Santa Lucia.
I partecipanti sono invitati a indossare un indumento rosso, o il caratteristico rossetto rosso, e lungo tutto il percorso della manifestazione a esporre fuori dalle finestre lenzuoli, asciugamani o tessuti di colore rosso. Lungo tutto il percorso saranno installate delle statue che richiameranno il tema della giornata. Sono previsti un minuto di silenzio in piazza Rinascimento e un girotondo in piazza delle Repubblica, con il sottofondo della canzone di Marco Mengoni Credo negli esserei umani.
Al cinema Ducale con C’è ancora domani
A conclusione delle attività previste per la giornata, al cinema Ducale sarà proiettato gratuitamente il film C’è ancora domani, diretto e interpretato dal Paola Cortellesi. Per accesso alla proiezione non è prevista la prenotazione.
Le organizzazioni coinvolte
Il fermento che anima le piccole comunità, come quella di Urbino, fa si che ad attivarsi per la ricorrenza della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, siano in tantissimi. La vicesindaca e assessora al personale, sport e pari opportunità Marianna Vetri, è il punto di contatto tra istituzioni e gli enti del terzo settore, che si occupano nello specifico di violenza di genere, come lo sportello Parla con noi, o che in vista di questa ricorrenza vi si sono concentrati, come l’associazione Giovane territorio.
Le iniziative della città di Urbino, volte come ha ricordato Vetri a sensibilizzare sulla violenza di genere “che non sopportiamo più”, proseguiranno ancora con l’apertura di punti viola, cioè punti di ascolto in cui è presente personale specializzato, ideati e supportati dal Rotaract Urbino, e iniziative di sensibilizzazione promosse dell’associazione studentesca Agorà, che in due eventi, uno previsto per il 29 novembre e uno per la fine di febbraio 2024, tratteranno del tema della violenza di genere con particolare riguardo ai pericoli che i più giovani incontrano sui social.