di REDAZIONE, stesura ANDREA BOCCHINI
URBINO – Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini nella redazione del Ducato davanti agli undici giornalisti praticanti del biennio 2023-2025. Il primo cittadino si siede, chiede cortesemente dell’acqua e inizia a rispondere alle domande. Dubbi, perplessità, chiarimenti e progetti. Come quelli a Ponte Armellina, la Fano Urbino e la situazione ai collegi. E poi la ricandidatura o meno a sindaco della città se Urbino capoluogo non dovesse passare.
Si parla di un emendamento in legge di bilancio che darebbe a Urbino lo status di grande comune. Secondo lei alla città converrebbe? Se fosse possibile si ricandiderebbe a un terzo mandato?
“È un passaggio molto importante non solo per Urbino ma per una provincia grande in termini di territorio che ha molti problemi di accessibilità di servizi. Possiamo considerare la nostra città un’anomalia nazionale. Comunque, se si apre una possibilità, sono pronto a un terzo mandato. Amministrare non significa solo farlo bene ma creare presupposti per il futuro. Credo che dopo i miei due mandati la città abbia avuto un risultato importante”.
E se questa possibilità non si concretizza?
“Ho un piano alternativo, sono pronto ad avanzare una candidatura senza una connotazione politica ben precisa. Non posso dirvi il nome, non l’ho detto neanche a mia moglie”.
L’area di Ponte Armellina è sottoposta da tempo a lavori di riqualificazione. Quando termineranno?
“I lavori di Ponte Armellina sono quasi alla conclusione anche se in ritardo. L’appalto del primo blocco è stato riassegnato a una nuova azienda dopo che la precedente è fallita. Le case erano state assegnate come popolari ma poi sono tornate sotto la gestione del comune di Urbino”.
E quali saranno i criteri di assegnazione della case? Quale futuro per i residenti di Urbino 2?
“Sono per lo più extracomunitari, per questo motivo abbiamo fatto una norma ben precisa che assegna più del 50% di quelle abitazioni a cittadini italiani. Non bisogna ricreare un ghetto ma puntare alla integrazione”.
Non corriamo dunque un rischio di “sostituzione etnica”?
“No, l’immigrazione è una opportunità controm il calo delle nascite, se la sappiamo gesitire”
Lei è dunque a favore dello Ius soli?
“E’ un tema diventato solo oggetto di scontro politico. Io sono per una integrazione equilibrata in collaborazione con gli altri Paesi, con maggiore controllo e regolamentazione”.
Domani ci sarà una nuova protesta contro la costruzione della discarica di Riceci. Si tratta di un’opera fondamentale per il Comune o possono esserci alternative?
“La discarica deve essere fatta ma non a Riceci. Le discariche servono, come anche i termovalorizzatori. Io sono anche il presidente di una cooperativa agricola e so che i rifiuti urbani costituiscono una piccola percentuale rispetto a quelli industriali”.
Urbino è sempre più isolata rispetto all’inizio del suo mandato, come dimostra lo stop del collegamento bus con Roma. State lavorando per ripristinare questa linea?
“Ho riportato la Fano-Grosseto all’attenzione dell’assessore regionale Baldelli. Il primo lotto è stato assegnato, ma quello che mi interessa di più è la ferrovia Fabriano-Urbino. Il progetto sulla viabilità è ancora da presentare ma i fondi europei ci sono e questi, assieme a quelli del pnrr, devono essere utilizzati per la linea ferroviaria e per il ripristino di tutte le infrastrutture”.
Dopo gli eventi del 25 novembre il comune di Urbino ha in programma altri appuntamenti per sensibilizzare sul tema della violenza di genere?
“L’assessore Vetri sta seguendo molte iniziative sul tema di cui questo Paese soffre, anche se credo che della violenza contro le donne si parli un po’ troppo”, ma poi incalzato nuovamente dal Ducato: “Occorre fare azioni concrete e mirate. Urbino deve insistere a livello di scuola e di famiglia, facendo un lavoro attento con i nuclei delle forze dell’ordine e gli altri comuni. Bisognerebbe inserire il centro antiviolenza in un posto dove venga difesa la privacy delle persone”.
Pesaro capitale italiana della cultura 2024, Urbino avrà una settimana dedicata a dicembre. C’è già un’idea di quali saranno le iniziative in città? Ci si aspettava un maggiore coinvolgimento?
“Ho avuto modo di parlare con il pro-sindaco di Urbino, Vittorio Sgarbi, e siamo del parere che il titolo di capitale italiana della cultura sia un premio di consolazione. Con Pesaro abbiamo in mente di lavorare invece alla candidatura di capitale europea della cultura 2033. Per questo occorre continuare a lavorare su viabilità e infrastrutture. Questa città ha cose importanti in ambito culturale ma meno importanti in altro”.
Ma per il prossimo anno?
“Parteciperemo sicuramente, gestiremo la nostra settimana, ma sono preoccupato per il risultato. Questo lavoro deve essere fatto fino alla fine della legislatura e l’assessore al Turismo Cioppi ci sta lavorando”.
Per quanto riguarda la questione dei “guardoni” e la sicurezza degli studenti ai Collegi, si farà qualcosa per illuminare meglio l’area e la strada di accesso? E in che tempi?
“Sui Collegi abbiamo già migliorato la viabilità e abbiamo cambiato le lampade per l’illuminazione. Ci dovrebbe essere già un progetto presentato dall’Erdis per migliorare l’accessibilità dei collegi. Speriamo venga finanziato dalla Regione”.
E il suo rapporto con l’Università e i giovani?
“Il Comune di Urbino non è contro l’università e nemmeno contro i giovani. Negli ultimi 7 o 8 anni la nostra Università è cresciuta in iscritti e l’Ateneo funziona pur con le sue carenze. Sono dieci anni che faccio il sindaco e la percezione della sicurezza in questa città è molto migliorata. Le restrizioni fatte in passato penso non abbiano influito negativamente tanto da essere replicate in altre città. Giusto divertirsi ma credo che la sicurezza resti comunque un tema attuale.”
Nel quadro complessivo delle iniziative culturali della città, il Festival del giornalismo culturale organizzato dalla Scuola del giornalismo di Urbino ha una sua centralità. Che considerazione ha al riguardo?
“Credo che il festival sia fondamentale. L’amministrazione ha difficoltà a collaborare a tutte le iniziative, ma la comunicazione riveste un ruolo centrale”.