di MARIA DESSOLE
URBINO – A Urbino potrebbe nascere un esperimento politico che è quasi un unicum in Italia. Solo a Foggia nelle comunali di ottobre si era visto un campo largo di questa consistenza, con Movimento 5 Stelle, Pd, Italia Viva e sinistra-verdi uniti. A Urbino la coalizione di centrosinistra riempie un tavolo da sei: Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Sinistra per Urbino, ex Articolo Uno, Europa Verde – Verdi e Italia Viva.
“Dopo 10 anni il centro-sinistra si presenta unito alle elezioni” dichiara con entusiasmo Gianluca Carrabs, di Europa verde – Verdi nel suo intervento. Un’unità che, in altri contesti, e a livello nazionale, dove esiste, zoppica. Non hanno ancora un nome da proporre ma, sostengono, al momento di decidere ci metteremo attorno a un tavolo e sceglieremo”.
Una unica, o tante liste con un unico candidato?
Per le prossime elezioni comunali resta l’incognita del sistema elettorale. Se cioè Urbino andrà al voto con le regole dei comuni sotto i 15 mila abitanti (turno unico senza ballottaggio) oppure come capoluogo di provincia, votando con il sistema dei grandi comuni. Nel primo caso il campo largo dovrà “stringersi” in un’unica lista. Nel secondo, ogni partito potrebbe presentare la sua.
La città che verrà
Nella sala conferenza Castellani del Collegio Raffaello i rappresentanti del centro sinistra urbinate si sono riuniti per parlare de “La città che verrà”. Questo il nome scelto per il programma, frutto di un confronto, e di compromesso, che la coalizione propone per le amministrative del 2024.
Tutte le componenti politiche concordano su un dato: dieci anni di politica con un “uomo solo al comando” sono troppi. Movimento 5 Stelle, Sinistra per Urbino, ex Articolo Uno, Europa Verde – Verdi, Italia Viva, le liste civiche e le associazioni che vorranno unirsi hanno un solo obiettivo: fronteggiare le difficoltà in cui si trova il territorio: politiche giovanili assenti, decremento della popolazione, chiusura delle realtà locali. Tutti profili che, ricordano in successione tre degli oratori, sono ben spiegati nel rapporto del Centro Studi Sistema Cna delle Marche.
Il calo demografico e le difficoltà del comune
Secondo i dati sulla demografia di popolazione e imprese l’età media degli abitanti di Urbino è cresciuta di un +4,3, passando da 44,4 a quasi 48 anni.
La minaccia di ritrovarsi a governare un ormai piccolo comune, di meno di 10.000 abitanti, preoccupa la coalizione. Le politiche del sindaco Maurizio Gambini non hanno funzionato “Urbino non riesce a rispondere alla domanda abitativa, il diritto delle nuove generazioni a rimanere non è stato protetto. C’è grande difficoltà ad avere un ricambio generazionale e le giovani coppie non vogliono rimanere” dice Giovanni Alvarez, presidente del consiglio degli studenti.
Solo critiche per l’amministrazione precedente
“Abbiamo visto una amministrazione che si è distinta come una degli anni ’60 e ’70, l’obiettivo era quello di portare asfalto e illuminazione nelle campagne. Una manovra giusta ma non essenziale ed esclusiva” commenta il professor Stefano Azzarà, di Sinistra per Urbino.
Non sono mancate battute sul fatto che “pare che ogni buca del comune sia stata asfalta, non ne è rimasta nemmeno una”. Forse “il trentennio sta per finire” commenta Azzarà riferendosi ai mandati di Gambini da consigliere comunale e poi da sindaco (Gambini è stato eletto consigliere per la prima volta 25 anni fa, nel 1999).
Ancora nessun nome, il candidato per le amministrative 2024 rimane segreto
Le prime parole pronunciate alla conferenza dal segretario del Pd di Urbino Giorgio Ubaldi sono state “Il sindaco ha parlato di persone, noi parliamo di programmi e progetti”. E infatti nessun nome è stato fatto “Ci confronteremo sui nomi, chi riceverà il maggior consenso sarà il miglior candidato”. Il “capo-squadra “, come lo definiscono i rappresentanti al campo largo, non ha volto, tanti sono i nomi che sono stati fatti, ma non c’è ancora un “fortunato”.
La discarica a Riceci
“No a nuove discariche sul territorio, e no all’ipotesi dell’inceneritore”. Così si legge nel programma “La città che verrà”, e così viene ribadito da Gianluca Carrabs. Togliere la gestione del servizio alla società Marche Multiservizi spa, che da anni è unico gestore della raccolta rifiuti. L’idea alla base, ispirata alla visione ecologista dei Verdi, vorrebbe che ognuno si occupasse dei propri rifiuti. In particolare la costa, maggiore produttrice di rifiuti, non dovrebbe mandare i propri nell’entroterra, ma invece autogestirsi.
“I rifiuti non esistono – continua Carrabs – grazie a una raccolta differenziata spinta i rifiuti di Urbino potranno finire in un circolo virtuoso, destinati in centri di riciclo che non rendono necessari discarica e inceneritore”. Sul dove e come concretizzare questa idea di economia lineare non arriva una risposta precisa.
Il progetto della discarica di Riceci, nonostante le proteste, tra cui quella del 14 dicembre davanti al teatro Raffaello Sanzio, prosegue. Il progetto è ora al vaglio della conferenza dei servizi “e sta andando avanti” ricorda Carrabs.
Sanità e cultura
La sanità è uno dei punti su cui il campo largo del centro-sinistra sembra più agguerrito. Il pronto soccorso di Urbino è sempre “pieno a causa degli studenti” dice il professor Vitaliano Angelini, ex Articolo Uno. Tra gli obiettivi: riportare Urbino tra gli “ospedali di prima fascia”, potenziare le case della salute e ripensare la medicina di comunità.
Anche sulla cultura è necessario un “progetto innovativo” pensato “con largo respiro territoriale, e che ha la storia e la cultura alla base” continua
Angelini. Turismo e infrastrutture diventano i canali di realizzazione.