di RAFFAELE DI GAETANI e ANDREA BOCCHINI
URBINO – A Urbino si respira aria di festa per il venticinquesimo anniversario come patrimonio Unesco ma davanti al Teatro Sanzio, mentre le autorità entrano per la celebrazione, sventolano bandiere verdi con una scritta rossa e nera: “No alla discarica”. La discarica è quella prevista a Riceci, frazione di Petriano, a valle, ma quasi alle porte della città ducale. “Allarghiamo la buffer zone” c’è scritto nel grande striscione centrale che i manifestanti srotolano piano piano. Si riferisce al paesaggio di oltre 3.600 ettari, tutelato, che circonda Urbino. Altri, hanno solo un messaggio: “Discarica, no grazie”. Il freddo sotto i torricini di Palazzo Ducale non sembra far paura e le quasi trenta persone, che si sono date appuntamento lì, quell’eco-mostro da 5 milioni di metri cubi non lo vogliono.
“Abbiamo paura che Riceci diventi la discarica non solo provinciale ma di tutto il centro Italia – dice Francesco Veterani portavoce dell’assemblea permanente dei cittadini contro la discarica Riceci – e sappiamo che le politiche portate avanti fino a questo momento per le discariche pubbliche sono state mirate più al profitto”. Veterani sottolinea come un’economia circolare basata su ridurre, riusare e riciclare possa portare a dei risultati. “Non si può continuare ad adottare una linea di accumulo di rifiuti industriali” come avvenuto nei siti di Monteschiantello e Ca’ Asprete.
“Sono contraria alle discariche è un modello di smaltimento superato – dice la consigliera regionale Micaela Vitri presente alla manifestazione – e una a Riceci di queste dimensioni è inconcepibile”. Dalla Regione un piano di gestione rifiuti è arrivato. “Aguzzi ha affidato l’incarico di redigere il piano ad una ditta esterna di Milano – continua la consigliera – che ha già avuto 120 mila euro come prima tranche per prepararlo”. E sulle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Urbino Maurizio Gambini sulla costruzione di una discarica “ma non a Riceci”, la consigliera Vitri sorride e dice come “i rifiuti stiano sempre bene davanti la porta di casa degli altri. Occorre puntare ad un sistema di rifiuti zero, spingendo sulla differenziata”.
“Io sono un cittadino di Gallo e la possibilità di avere una maxi discarica sopra la testa è un peso enorme, dice al Ducato Max Casoli, residente del piccolo comune di Petriano -. Siamo già coperti di smog, i reparti oncologici sono pieni e in uno di questi c’è mia moglie. Questa struttura mi fa solo arrabbiare e porterebbe solo altro inquinamento”.