Di ANDREA BOCCHINI
URBINO – È lì, stretto tra le mani del sindaco di Urbino Maurizio Gambini, il documento votato ieri in Consiglio dei ministri, il decreto elezioni, che sancisce all’articolo 3 che Urbino è capoluogo di provincia. Una data storica, quella del 25 gennaio 2024, in cui la città ducale dopo 164 anni è ufficialmente, come Pesaro, capoluogo della provincia di Pesaro e Urbino.
“Questo decreto ci dà una grande gioia”, dice entusiasta il primo cittadino che per l’occasione ha convocato una conferenza stampa con la prefetta Greco e gli assessori regionali Aguzzi e Baldelli. “Oggi sappiamo che non siamo più co-capoluogo ma capoluogo a tutti gli effetti – continua Gambini – e questo status ci garantisce che tutti i servizi (a partire dal Tribunale fino alle forze di polizia locali) vengano riconosciuti”. Auspicio del sindaco è quello di ottenere collaborazione dai “Comuni vicini per far contare l’entroterra e poter dire la nostra. Lavoriamo per unire e non più per dividere”. E poi lo sguardo al futuro che Gambini definisce “ampio nel trainare questo territorio e ci lascia ben sperare”.
Gambini ter?
Nuovo decreto che Urbino accoglie a braccia aperte. Tra le novità sicuramente le elezioni amministrative nei comuni da i 5 mila ai 15 mila abitanti, con possibilità dei sindaci di correre per un terzo mandato. E su una sua possibile ri-candidatura Gambini dice: “Con la mia maggioranza, che mi chiede a gran voce di continuare questo percorso, dovremmo fermarci e decidere cosa fare. Non mi candido tanto per ma voglio sapere cosa si può fare davvero per questa città”.
Più consiglieri più rappresentanza
Status di capoluogo che modificherà anche il numero delle cariche comunali. Infatti, Urbino avrà 32 consiglieri e 9 assessori, si voterà con sistema proporzionale per l’elezione del Consiglio e, in caso nessun candidato ottenga la maggioranza assoluta, sarà previsto un doppio turno e quindi un eventuale ballottaggio. “Maggiori numeri in Comune significa maggiore attenzione per il territorio – dice la prefetta Emanuela Saveria Greco -. Indipendentemente dal terzo mandato, il principio di democrazia e rappresentatività che questo decreto esprime è enorme”. E poi una battuta sul tanto lavoro che il nuovo provvedimento porterà: “Da quando sono arrivata mi state facendo lavorare troppo senza respirare” (riferendosi sia al decreto Urbino capoluogo che alle celebrazioni di Pesaro capitale italiana della cultura).
La Regione è presente
Anche la Regione Marche presente con l’assessore all’Ambiente Stefano Aguzzi e quello alle Infrastrutture Francesco Baldelli. “Urbino capoluogo significa un provvedimento che valorizza il territorio – dice Aguzzi -. Tutte queste cose non sono casualità ma è merito delle brave amministrazioni comunali, regionale e nazionali”. In mattinata, invece, Aguzzi all’ospedale di Urbino per l’inaugurazione del nuovo mammografo: “Una nuova attività che riguarda un settore – continua l’assessore – che viene valorizzato con l’aiuto della Regione ma anche grazie alle tante associazioni che operano per valorizzare il territorio dell’entroterra”.
“Sono felice di essere amico di questa amministrazione – afferma Baldelli -. Il governo applicherà per Urbino la stessa legge che si applica ai comuni con più di 15 mila abitanti. La nostra Regione non smette mai di stupirci”. Sull’ospedale di Urbino, invece, Baldelli ha le idee chiare: “È un presidio fondamentale per la provincia e per la Regione. Al personale medico sanitario, oggi, abbiamo detto di resistere contro chi ha tagliato i fondi alla sanità”. Altra novità la riapertura dei lavori, il prossimo 12 febbraio, alla galleria della Guinza che collega Marche ed Umbria. E non solo, “Presenteremo finalmente il progetto della pedeappenninica – aggiunge Baldelli – in modo da collegare Urbino non solo con la costa ma anche con l’Umbria e la Toscana”.
Al lavoro per uffici Provincia e Prefettura a Urbino
Non presente il presidente della Provincia Giuseppe Paolini. “Mi ha detto di portare il suo saluto e la sua gioia per questo momento – dice Gambini – ma soprattutto si deve lavorare affinché ci sia un ufficio della Provincia e uno della Prefettura anche ad Urbino”. Obiettivo futuro, conclude il primo cittadino, sarà quello “di creare un’unica entità del Montefeltro che possa riportare Urbino e tutta la provincia ai vecchi fasti della storia”.