di MARTINA TOMAT
URBINO – Posato ma emozionato. Saluta tutti, il vicequestore ormai ex dirigente del commissariato di Urbino Simone Pineschi. Porge la mano, dà pacche sulle spalle, dispensa sorrisi e dedica una parola a chiunque gli si avvicini. La festa è tutta per lui. Il Consiglio comunale lo sta omaggiando con l’encomio per il suo servizio a Urbino: pochi giorni fa ha ricevuto un nuovo incarico. Direzione Pesaro, gabinetto della questura, promosso. Al suo posto Stefano Seretti. Sorride, sembra felice come è normale che sia al cospetto di una nuova avventura professionale alle porte ma dalla sua gestualità trapela un velo di tristezza: dieci anni nella città ducale non sono pochi, non cadranno nel dimenticatoio: “Un periodo ricco d’esperienze operative, lavorative e umane molto importanti- spiega coon garbo ai microfoni del Ducato – Una città bellissima, universitaria e complessa che richiede grande attenzione per il suo territorio, sede di istituti prestigiosi come Palazzo Ducale, la Galleria nazionale delle Marche. Un periodo positivo soprattutto dal punto di vista umano e delle collaborazioni”.
Gambini: “Impegno e delicatezza”
Un incarico iniziato col mandato del sindaco Maurizio Gambini che, a braccetto, ne ha condiviso tutto il percorso: “Ha svolto un lavoro importantissimo con spirito di servizio e delicatezza, con grande impegno e semplicità” racconta il primo cittadino in una Sala Serpieri gremita.
“Una persona equilibrata che ha aiutato la città ad essere più sicura, più accogliente, un lavoro costante il suo: fatto non di cose eclatanti ma concrete e persistenti. Un lavoro egregio anche nei momenti più difficili: riconoscimento più che meritato” aggiunge al Ducato.
Un incarico di cui, gli viene riconosciuto, si è occupato giorno e notte con passione e serietà. “Una brava persona” è il pensiero ricorrente condiviso dai consiglieri comunali che fanno a gara per dedicargli una parola carina: gentile, educato, responsabile. E anche “tessitore di rapporti con le altre forze dell’’ordine” sottolinea Lino Mechelli. E alla cerimonia infatti c’erano tutti: Carabinieri, Polizia, Vigili del fuoco, Guardia di finanza. L’applauso è più fragoroso che mai: la mano stretta al sindaco testimonia un legame con Urbino che in ogni caso rimarrà.