Riceci, Aguzzi alla Commissione rifiuti: “Non ci sono le distanze, è stata la Provincia a concedere la proroga”

L'assessore regionale all'Ambiente Stefano Aguzzi
Di ANDREA BOCCHINI

URBINO – L’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi non ha dubbi, la discarica di Riceci “è una discarica a rifiuti speciali” e i tempi lunghi con la concessione della proroga di sei mesi dati alla società proponente Aurora è stata una decisione della Provincia. Una discarica che “serve a Marche multiservizi a fare utili importando rifiuti dal resto d’Italia”. Lo ha detto questa mattina, alle ore 8:45 circa, davanti la Commissione d’inchiesta sui rifiuti, a palazzo San Macuto (edificio in uso alla Camera dei deputati). “Il 13 gennaio – scadenza fissata ad Aurora per rispondere alle osservazioni del Genio civile della Regione – ho chiesto alla Provincia di chiudere il procedimento e questa ha risposto dando ad Aurora una proroga fino a luglio”, ha poi aggiunto l’assessore.

Il problema rifiuti e quella distanza da rispettare

“Per i rifiuti urbani, la Regione Marche è autosufficiente”, ha detto l’assessore rispondendo alla prima domanda della deputata Silvia Fregolent rispetto all’autosufficienza della Regione sulla gestione dei rifiuti. Autosufficienza che, però, secondo l’assessore “non c’è con le attuali discariche”, cioè quelle di Tavullia e Fano che si esauriranno entro il 2027. “In questo caso – continua Aguzzi – occorrerà trovare altre soluzioni, non solo discariche”.

Ulteriore elemento la distanza, questione sollevata dalla deputata grillina Carmela Auriemma. E su cui Aguzzi ha le idee chiare: “Le discariche nella nostra regione devono stare a 2000 metri dai centri abitati”. E lo conferma anche il Piano regionale gestioni rifiuti del 2015. Eccezione, però, fanno i siti che smaltiscono i soli rifiuti urbani e che possono essere collocati a 500 metri. Riceci sarebbe però una discarica per rifiuti speciali e per questo motivo “deve stare ad una distanza di 2000 metri”, aggiunge l’assessore. Punta il dito poi verso la società proponente Aurora di “giocare a dire che i loro rifiuti non sono speciali. Gioco che non regge perché una volta che i derivanti della raccolta indifferenziata vengono lavoratori fuori regione per poi tornare allora diventano speciali”. Una distanza sotto ai 2000 metri di cui, secondo l’assessore, “il dirigente della Provincia è cosciente e spero che non diano l’autorizzazione a procedere”.

Basta sentir parlare di discariche

“A me fa un po’ effetto sentir parlare ancora di discarica nel 2024”, ha detto la deputata Fregolent che poi ironicamente aggiunge: “Vedo che c’è armonia tra Regione e Provincia”. A quanto pare anche a Roma se ne sono accorti. Ma, a questo punto se Aurora sta cercando di aggirare il piano regionale di gestione dei rifiuti, la domanda è lecita e a farla è il deputato Marco Siriani: “A che punto è il piano di gestione rifiuti della Regione Marche?” E in tanti se lo chiedono ed Aguzzi risponde: “Ammetto che siamo in ritardo e il motivo è perché si sta lavorando per prevedere un unico ambito regionale e non cinque”, come nell’attuale. E sui termovalorizzatori che vadano a sostituire, in futuro, le discariche, Aguzzi sottolinea: “Devo ammettere che ci sono perplessità, anche all’interno della mia stessa maggioranza”.

I dubbi da risolvere

Ma sono diversi gli aspetti del progetto da 5 milioni di metri cubi su cui la commissione intende chiarire con un giro di convocazioni, partite oggi e che si svolgeranno nei prossimi giorni fino ad arrivare ai rappresentanti di enti ed aziende coinvolte. La politica industriale sui rifiuti (dopo lo sfruttamento intensivo delle discariche urbane di Marche Multiservizi), la mancata condivisione e trasparenza sulla realizzazione dell’impianto, le relazioni tra amministratori pubblici ed operatori privati, oltre all’efficienza ed economicità nella scelta di Mms di acquistare il 40% delle quote della società proponente Aurora.

Articolo aggiornato il 1 febbraio alle 9.25 inserendo la frase dell’assessore Aguzzi in riferimento alla convenienza di Marche multiservizi a fare utili con una nuova discarica

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