di ANNALISA GODI
URBINO – Ritrovarsi tra vecchi amici, è questa l’atmosfera che si respira alla presentazione del programma di “Passaggi d’Ombre”, il 25 gennaio. Tre pomeriggi per le celebrazioni dei quarant’anni del Teatro Cust2000, avanguardia drammaturgica molto amata da Carlo Bo.
Il teatro sperimentale nasce a cavallo tra il 1980 e il 1981 da un’idea di Donatella Marchi, all’epoca giovane docente di letteratura italiana contemporanea. Gli spettacoli sono il frutto di laboratori teatrali che si tengono dalle due alle tre volte a settimana e sono aperti a studenti e bambini, a volte accompagnati dai loro nonni.
Il suo carattere di improvvisazione, di avvicinamento tra la parte e le persone, hanno fatto sì che il Cust2000 sia stato definito “teatro della verità” da Giuseppe Bertolucci, sceneggiatore di Novecento assieme al fratello Bernardo. “Non abbiamo mai voluto andare sul palcoscenico per metterci in rilievo, è stato un teatro dell’essere più che dell’apparire”, afferma Marchi.
Teatro non solo di verità ma anche sperimentatore di linguaggi, in cui l’obiettivo è il dialogo tra il teatro e la video arte – grazie alla collaborazione con gli studenti dell’Istituto superiore per le industrie artistiche di Urbino – e con la sperimentazione musicale.
Tante le esperienze fatte in quarant’anni di attività, tra queste – racconta Donatella Marchi – il mese passato ad Avignone, dove hanno messo in scena “La Fortuna” di Marina Tsvetaeva e il rapporto di ospitalità con una compagnia teatrale di San Pietroburgo.a