di ANDREA BOCCHINI
URBINO – Ignaro di tutto. Il presidente della Provincia di Pesaro e Urbino, Giuseppe Paolini, convocato questa mattina in commissione d’inchiesta Rifiuti, alla Camera dei Deputati, ha spiazzato tutti: “Sull’acquisto di Aurora, da parte di Marche Multiservizi (Mms), non sapevo nulla”. Tradotto: secondo il suo presidente, la Provincia era all’oscuro della decisione presa dal Consiglio d’amministrazione di Mms, del 12 dicembre 2022, di acquisire il 40% del capitale sociale di Aurora (costo dell’operazione: 3,2 milioni), la società che si propone di costruire una discarica a Riceci. Ma soprattutto, ed è la cosa più grave, non sapeva quello che avrebbe votato il proprio rappresentante in Cda, Maurizio Mazzoli. Che poi si è dimesso.
La Provincia non sa nulla
“Non conosco Aurora, non conosco il suo responsabile o l’amministratore delegato – continua Paolini – noi abbiamo l’8% (8,6% ndr) di Marche Multiservizi e abbiamo appreso solo dopo che una quota di Aurora era stata acquisita. Poco dopo il rappresentante della Provincia (in Mms) ha dato le dimissioni”. Una dichiarazione che ha fatto saltare sulla sedia i membri della Commissione.
“Questa mi è nuova!”
Poi la posizione della Provincia sulla costruzione della discarica di Riceci che Paolini dice non essere mai cambiata: “Il 23 giugno 2023 il Consiglio provinciale ha espresso un voto negativo nei confronti della discarica”.
“Questa mi è nuova” ha esclamato il presidente della Commissione Jacopo Morrone. “Non può venire a dire che avete votato no e il vostro mandante in Marche Multiservizi fa una cosa diversa – dice la senatrice Silvia Fregolent -. C’è un’incongruenza tra quello deciso da Mms e il pensiero della Provincia. Questo la autorizza a denunciare Marche multiservizi in tribunale. Non è possibile che dal ‘no’ si sia arrivati ai 3,2 milioni”. Fregolent poi aggiunge: “Io temo che qualcuno come la Corte dei conti, chiederà al pubblico di questi soldi spesi inutilmente, non si spendono 3,2 milioni inutilmente e poi si torna indietro. Sono soldi pubblici di una società (a partecipazione pubblica ndr)”.
E poi la smentita secondo la quale fosse stata la Provincia a concedere un’ulteriore proroga alla società riminese. Punto sollevato dall’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, convocato in commissione lo scorso 31 gennaio. “Noi come Provincia non abbiamo concesso nessuna proroga – dice Paolini – il 3 gennaio 2024 ci è arrivata una lettera dalla Regione (firmata da Lucia Taffetani) che dichiarava di estendere il piano di indagine prodotto da Aurora di altri quattro mesi a partire dal 2024″. A cui la Provincia risponde permettendo “altri quattro mesi di sondaggi che sono stati autorizzati, però, dal genio civile della Regione Marche”, conclude Paolini.
“Oggi la politica tutta ha detto no a questa discarica – dice il dem Marco Simiani, membro della commissione- come mai Marche Multiservizi ha stipulato un accordo con una società di San Marino creata dal nulla?”. Poi si parla di mera speculazione e che “questa discarica sia solamente un business”, aggiunge la grillina Carmela Auriemma. Infine, la domanda se Marche Multiservizi avesse già opzionato quei terreni, prima dell’arrivo di Aurora, è inevitabile. E la fa la deputata Rachele Silvestri. Ma sono interrogativi che restano senza risposta. Tempo scaduto, la commissione è chiamata in Senato. Paolini, che si lamenta per la levataccia (“per venire a Roma da Pesaro mi sono svegliato alle 4 del mattino”) sarà convocato in un’altra seduta.
Avanti il prossimo
Ma prima di andare, una richiesta: audire l’amministratore delegato di Marche Multiservizi Mauro Tiviroli e, aggiunge il deputato meloniano Davide Iaia, “acquisire il verbale e la relativa delibera del 12 dicembre 2022, oltre alla misura e i bilanci della società Aurora e di Ecoservizi”.