di RAFFAELE DI GAETANI
URBINO – Urbino è tra i peggiori capoluoghi di provincia in Italia per la spesa di affitto degli immobili come uffici pubblici e le altre strutture. Secondo il risultato del rating della spesa pubblica effettuato dalla Fondazione Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana per Adnkronos nell’ambito del progetto Pitagora, la città ducale rientra nell’ultima categoria, la “C”.
Urbino ha speso per l’affitto di immobili oltre 123 mila euro. La classifica però non è un mero dato di spesa, ma valuta l'”efficienza”, cioè quanto un comune o una regione spendono rispetto alla media degli enti confrontabili per popolazione e superficie, si legge sul sito. La situazione di Urbino è peggiorata rispetto all’ultimo quadriennio registrato (2017-2020). Stessa cosa vale per le Marche che sono scese nella classifica regionale.
Il caso di Urbino
La ricerca effettuata dalla Fondazione Gazzetta amministrativa della Repubblica italiana prevede una classificazione della spesa dei comuni capoluogo di provincia e degli enti regionali. Che va da AAA (spesa più “efficiente”) a C, il livello più basso.
Il rating di Urbino, che nella rilevazione precedente era “B”, ora si è abbassato a “C”, con un totale speso passato da 88 a oltre 123 mila euro. Tra le città quattro ad aver ottenuto un punteggio così basso, seppur con un importo complessivo maggiore, ci sono altre due province delle Marche, Fermo e Macerata, e L’Aquila. La prima con circa 473mila euro spesi mentre la seconda con 408mila euro. Diversa è la situazione di Pesaro che ha un punteggio di “A” con una spesa di 218 mila euro. Ancona invece si posiziona nella fascia più alta, la “AAA”, con 53mila euro totali.
Male anche le Marche
Anche la Regione Marche viene declassata passando dalla “A” alla “BBB”. nonostante la spesa pubblica complessiva sia diminuita da un milione e mezzo a un milione e 200 mila euro.
L’unica altra regione che rientra nella stessa categoria della Marche è il Lazio. Nella prima fascia, la “AAA”, ci sono solo tre regioni: la Basilicata, la Puglia e la Lombardia.