URBINO, 26 FEB. – A breve partiranno le indagini archeologiche a Canavaccio. “La data di inizio degli scavi è imminente. Si sta provvedendo alla recinzione dell’area di cantiere”, ha confermato al Ducato l’ingegnere progettista, coordinatore e direttore dei lavori Antonio Marconi. Imab è la società proprietaria dell’area agricola in via Nazionale (a Santo Stefano di Gaifa) che vorrebbe costruire in quel lotto un centro logistico per merci (oltre 15mila metri quadrati di capannoni). Lì, sotto quel terreno, si potrebbero però nascondere resti di un insediamento di età romana.
Il Comune di Urbino, con un’approvazione del 21 dicembre scorso, ha reso quell’area una zona industriale, nonostante un rischio archeologico alto confermato da uno studio redatto nel febbraio 2023 dalla ditta Tecne (su committenza del Comune stesso). Per questo, probabilmente già questa settimana (a condizione che non piova), prenderanno il via le indagini per accertare cosa si nasconda nel sottosuolo, alcuni picchetti sono già stati piantati per delimitare l’area di indagine che sarà svolta dalla stessa Tecne.
“Abbiamo chiesto alla Tecne se fosse possibile partire in anticipo, dice Alberto Bruscoli, l’amministratore delegato della Imab. “Tutta questa fretta da parte nostra non c’era e si era deciso di farlo nel periodo estivo (con il terreno asciutto), poi tutto questo clamore mediatico ci ha convinto (e ci hanno suggerito) di anticipare”, aggiunge Bruscoli.
“Si opererà nell’ambito delle norme e procedure di valutazione ambientale e strategica rilasciata e voluta dalla Soprintendenza”, dice l’ingegnere Marconi. Nessuna data di inizio dei lavori, aggiunge “la troverete sul cartello di inizio cantiere. Si stanno, però, effettuando le indagini”.
a.b.
Articolo rettificato in data 27 febbraio alle ore 11:12. Abbiamo inserito informazioni aggiuntive dopo un’ulteriore chiamata con l’ingegnere Antonio Marconi.
