Università, la ministra Bernini a Urbino: “Più fondi per borse di studio e alloggi”

La ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini
di MARIA SELENE CLEMENTE E RAFFAELE DI GAETANI

URBINO – Quasi due miliardi per gli alloggi, quasi uno per le borse di studio, sia nell’incontro con la stampa che durante il suo discorso ha parlato molto di fondi destinati all’Università la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini intervenuta all’Inaugurazione del nuovo Anno accademico a Urbino: “Affinché il diritto allo studio non sia un privilegio”.

La questione degli alloggi tocca anche la città di Urbino, dove ci sono grandi disponibilità di alloggi che però sono vecchi di decenni e devono essere ristrutturati. Per raggiungerli, inoltre, occorre fare un percorso poco illuminato di notte.

A Urbino, a differenza di quanto successo all’inaugurazione dell’università Ca’Foscari a Venezia la scorsa settimana, non ci sono state proteste contro il governo da parte di nessun collettivo studentesco.

Le priorità: alloggi e borse di studio

Abbiamo coperto gli atenei di soldi. Soprattutto con il Piano nazionale ripresa e resilienza. Abbiamo anche i numeri e il rettore lo sa. Non sono mai stati prosperi come in questo momento” ha detto la ministra.

Un problema che si è ripetuto più volte in passato è quello degli studenti idonei non vincitori delle borse di studio a causa dei fondi limitati. Su questo Bernini ha detto: “Per quanto riguarda il diritto allo studio, affinché lo studio sia un diritto e non un privilegio, abbiamo messo quest’anno quasi 900 milioni sulle borse di studio. Di povertà dei fondi è meglio parlare in un altro momento, adesso ci sono”.

Sulla questione alloggi Bernini si era già espressa nell’inaugurazione della Ca’Foscari in cui aveva annunciato l’obiettivo di mettere a disposizione di studenti e studentesse 60 mila posti letto nei prossimi tre anni. “Sono contenta di dire, ed è un fatto e non un annuncio, che abbiamo messo molti fondi sull’housing. Tra Pnrr e fondi nazionali quasi 2 miliardi. Un miliardo e 200 milioni per la gestione dell’housing, 500 milioni sulla legge 338 che sono dei cofinanziamenti del ministero all’Università” ha annunciato.

Il governo, oltre alla costruzione di nuovi alloggi, valuta anche il recupero di beni pubblici abbandonati come le ex caserme. “Abbiamo fatto un accordo con il demanio per poter rendere immobili abbandonati soprattutto in centro città e riqualificarli velocemente e farci una progettazione. Ogni luogo ha una storia e parla. Dobbiamo rispettare la loro storia e riempirli di studentesse e studenti” ha detto Bernini.

Il rispetto della transizione di genere

La Carlo Bo, come sottolineato anche dal rettore Giorgio Calcagnini nel corso del suo intervento, è un’università attenta al rispetto delle persone che affrontano un percorso di transizione di genere. L’Uniurb è stato tra i primi atenei in Italia ad introdurre la carriera Alias, con cui le persone in transizione possono utilizzare un nome diverso rispetto a quello anagrafico.

Ad una domanda del Ducato su cosa il governo farà per aumentare la sensibilizzazione Bernini ha risposto: “Noi per quanto ci riguardo siamo assolutamente rispettosi delle scelte delle università. Questa università ha scelto di favorire la transizione di genere quindi benissimo. Rientra sempre in quell’autonomia che io mi pongo come il baluardo dell’università. Le università sono autonome sotto il profilo didattico organizzativo e gestionale, e questo lo preserverò sempre”.

Università telematiche e intelligenza artificiale

Il mondo di oggi viaggia veloce. E L’università deve stare al suo passo. L’intelligenza artificiale non è qualcosa da stigmatizzare ma da comprendere e integrare nella società. Secondo Bernini “alla sua base dell’Ia deve esserci quella umana. Chi più e meglio di Urbino può dire traiamo forza per il futuro dalle nostre radici. Questo vale anche per l’Intelligenza artificiale perché la programmazione è umana”.

Sulle università telematiche la ministra ha detto: “Sono come l’Ia, ci sono ed esiste una domanda. Per me è importante garantire la qualità dell’offerta formativa. Io non sono l’autorità garante della concorrenza e devo solo garantire la perfetta qualità per gli studenti e studentesse”.

Urbino guida per il futuro

“Per me è sempre un privilegio partecipare ad un’inaugurazione specialmente se l’ateneo conta circa mezzo secolo. L’università di Urbino è unica non solo per la posizione ma anche culturale. Calcagnini ha saputo trasportare la storia. I ragazzi possono studiare a battiferro o a sangirolamo. Questa è la luce della storia che illumina il futuro”.

Ma Urbino non è solo passato, ma anche presente e futuro e su questo la ministra ha detto “Preservare le tradizioni con innesti di internazionalità è l’obiettivo”. Urbino sta cercando infatti di diventare sempre più aperta al circuito accademico internazionale e su questo la ministra ha detto: “Inviterò il rettore, che già sta facendo grandi passi verso l’internalizzazione, ad aprire ancora di più le porte a questa bellissima città universitaria della bellezza a studenti stranieri”.

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