La Provincia boccia il progetto della discarica di Riceci. Paolini: “Il tempo dei rinvii è scaduto”

Le colline di Petriano, sito interessato per la costruzione della discarica di Riceci
Di ANDREA BOCCHINI

URBINO – La Provincia di Pesaro e Urbino ha bocciato il progetto della discarica di Riceci. Una decisione che è stata presa al termine della conferenza dei servizi di oggi, 19 settembre, che si è conclusa con esito negativo, “ossia con il rigetto dell’istanza presentata dalla società Aurora negando il rilascio del provvedimento autorizzativo unico”. Una svolta importante che arriva a più di due anni dall’approvazione del progetto. Soddisfatto il presidente della Provincia Giuseppe Paolini: “Oggi abbiamo confermato che quel territorio non è adatto per costruirci sopra una discarica. Un no che testimonia come le cose debbano essere fatte coinvolgendo i cittadini. In una democrazia si fa in questo modo. Il tempo dei documenti e dei rinvii è scaduto”.

E a nulla è servita la valanga di documenti presentata, in giornata, dalla società proponente Aurora, in risposta alle richieste dell’Arpa di inizio agosto scorso. Integrazioni che sono state tutte bocciate dalla Provincia per diversi motivi: distanze dal centro abitato; tutela dei corsi d’acqua, dei crinali e dei versanti; fascia di rispetto di Rete Natura 2000. Al tavolo hanno partecipato tutti: dai consulenti tecnici e legali di Aurora ai rappresentanti degli enti competenti al rilascio delle autorizzazioni: Genio civile Marche Nord, Unione Montana Alta Valle del Metauro, Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, Comune di Petriano e Autorità Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale e Marche Multiservizi, queste ultime sono le uniche ad aver votato a favore.

Quel progetto approvato due anni fa

Un iter lungo. Anzi lunghissimo. È il dicembre 2022 quando la società riminese Aurora arriva con il progetto in mano davanti a Marche Multiservizi (Mms). Ed è il consiglio di amministrazione di Mms, a cui hanno partecipato i rappresentanti dei comuni della Provincia, a dare parere favorevole. La stessa multiutility pesarese, per acquisire il 40% di Aurora, ha già sborsato 3,2 milioni di euro. Un’operazione anomala che ha portato 2,6 milioni di euro nelle casse del partner sammarinese Ecoservizi srl e che, nonostante la bocciatura di oggi, non torneranno più a Mms.

Tra le motivazioni della bocciatura, come detto, ci sono anche quelle ambientali. Sul terreno su cui dovrebbe sorgere la discarica infatti ci sono corsi d’acqua “con problemi di infiltrazioni sia superficiali che sotterranei”, aveva detto al Ducato Andrea Torcoletti, presidente dell’associazione cittadina Diversamente che da anni si batte contro quello che definisce un “eco-mostro”. Non solo. Dalle pagine dello studio sull’impatto ambientale risultava che lo stato dell’area è “sufficiente in una scala da cattivo a elevato”.

Le audizioni a Roma

Poi i battibecchi politici, le audizioni in Commissione parlamentare eco-mafie e il dietro front dei sindaci sul progetto. A Roma di persone ne sono state sentite in totale sette: l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi, il presidente Paolini, il sindaco di Urbino Maurizio Gambini, l’amministratore delegato di Mms Mauro Tiviroli, l’ex sindaco di Petriano Davide Fabbrizioli, l’ex membro del Cda di Mms Maurizio Mazzoli e l’immobiliarista Mauro Della Betta. Ognuno con la sua “storia”.

L’appello al Parlamento Ue

La questione era arrivata anche a Bruxelles. L’appello era stato quello dell’eurodeputato Massimiliano Smeriglio (Pd) che lo scorso febbraio aveva fatto visita al sito di Petriano, invitando una delegazione di cittadini e ambientalisti contro la costruzione del maxi sito direttamente al Parlamento europeo. Invito accettato: un mese dopo erano stati circa una trentina i componenti delle associazioni Marea Verde (ed altri cittadini di Gallo e Petriano) a presentarsi a Bruxelles, accompagnati dal portavoce di Europa Verde-Verdi Gianluca Carrabs.

Non è finita

Dopo la decisione della conferenza dei servizi le polemiche infuriano. “Da domani chiederemo conto ai responsabili dello sperpero di denaro pubblico speso per investire in un’opera insensata e spregiudicata – scrive Carrabs in un post Facebook -. Una battaglia dura senza esclusione di colpi, ma alla fine abbiamo vinto. Nonostante le denunce prese per aver osato criticare il progetto, il processo, i tanti giorni passati a lottare, oggi si esulta”.

Ma sull’epilogo di questa storia è ancora Paolini ad abbozzare un possibile scenario: “Aurora farà sicuramente ricorso al Tar. Hanno tantissimi avvocati e prevediamo altri ricorsi, magari un’ulteriore conferenza dei servizi ma il parere della Provincia resta questo: negativo”. Un giudizio “immutabile” anche se dovessero cambiare le poltrone alle prossime elezioni provinciali (29 settembre). “Cambiare idea significherebbe scatenare una rivoluzione e fare un grave danno ai cittadini”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra e di terze parti maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi