Riceci, 235 mila euro già liquidati ai proprietari dei terreni: senza discarica, la società perderà le caparre

Le colline di Petriano, sito interessato per la costruzione della discarica di Riceci
di ANDREA BOCCHINI

URBINO – I proprietari dei terreni di Riceci hanno già intascato più di 235 mila euro. È la somma delle caparre versate dalla società riminese proponente la discarica nel comune di Petriano, Aurora Srl e che potrebbero andare perse se il progetto non verrà autorizzato entro ottobre 2025. La Provincia ha di recente dato parere negativo e si è ora in attesa di eventuali ricorsi. Tutti hanno ricevuto un decimo dell’importo totale in forma di “caparra confirmatoria”, secondo quanto si legge all’interno delle 98 pagine degli atti di compravendita dei terreni. Si tratta di un contratto preliminare, registrato a Pesaro e trascritto a Urbino nell’ottobre 2022, dove in alto campeggia la firma digitale di Simone Sammaritani, l’amministratore delegato di Aurora.

Sono undici i nomi che si leggono tra i documenti. Undici “fortunati” che hanno vinto un terno al lotto visto che la somma data da tutti gli anticipi fa 235.102,9 euro. Le cifre singole: si passa dai circa 481 mila euro (con caparra di 48 mila) ai circa 792 mila con un anticipo (sempre del 10%) di 79 mila euro. Gli altri importi ammontano a 41 mila, 23 mila e 42 mila euro, saldati “mediante assegno circolare non trasferibile”.

“Il presente contratto preliminare, deve intendersi sottoposto, quanto alla produzione dei suoi effetti, all’ottenimento da parte della società promittente l’acquisto dell’autorizzazione (P.A.U.R.) da parte dell’Ente Pubblico preposto, alla realizzazione ed esercizio di una discarica per lo smaltimento rifiuti non pericolosi della volumetria complessiva di 5 Mln circa di mc entro 36 mesi dalla trascrizione del presente contratto preliminare. Con la precisazione che se l’evento dedotto in condizione non si verificasse entro il predetto termine, il presente contratto dovrà intendersi risolto con facoltà delle parti promittenti le vendite di trattenere le somme già ricevute a titolo di caparra, senza obbligo per la società promittente l’acquisto di corrispondere alle stesse ulteriori somme a titolo di indennizzo o risarcimento per la mancata conclusione del contratto”.

Dal contratto preliminare tra Aurora e i proprietari delle terre di Petriano

Molti di quei cittadini vivono a Petriano (altri altrove). E alcuni ci lavorano. Ma per tutti, aver incontrato Aurora – direttamente o indirettamente – è stata una grande fortuna. A perderci, invece, potrebbe essere solo Marche Multiservizi (Mms), la società compartecipata pubblica che ha già versato 3,2 milioni di euro nelle tasche della società di San Marino Ecoservizi Srl, acquisendo il 40% di Aurora. Soldi che fanno parte di un piano di tre step, dal valore totale di 25 milioni, con cui Mms avrebbe ottenuto il 100% della società riminese. Ma i circa 3 milioni non torneranno più indietro.

Ma per Aurora, nonostante il no della Provincia, non sembrano esserci problemi di cassa dato l’incremento di disponibilità dopo l’entrata di Mms, disponibilità che le ha consentito di pre-acquistare i lotti. Secondo il bilancio 2023, alla voce valore della produzione, infatti, la cifra nella colonna “ricavi delle vendite e delle prestazioni”, è zero, e il “totale valore della produzione” è di “ben” 12 euro.

Il Ducato ha cercato di mettersi in contatto sia con l’ex amministratore delegato della società, l’87enne Ambrogio Rossini che con quello attuale, Simone Sammaritani. Ma, mentre per il secondo il telefono continua a squillare a vuoto, il primo, alla parola “Riceci”, ha deciso di metterci giù bruscamente. Silenzio dunque da Rimini e San Marino.

E anche da Marche Multiservizi, il pensiero è più o meno identico. Raggiunto al telefono dal Ducato Andrea Pierotti, presidente della multiutility pesarese (ri-confermato dal sindaco di Pesaro Andrea Biancani lo scorso 18 settembre) alla domanda su quali saranno i prossimi step di Mms dopo la bocciatura del progetto da parte della Provincia ha risposto che “sono ancora da definire. Naturalmente dobbiamo agire per tutelarci e nei prossimi giorni faremo una precisazione come Consiglio di amministrazione su questo e molto altro”. Ma quando si prova ad accennare ad altro, come ad esempio le cifre, o più nel dettaglio ai 3,2 milioni persi, le parole di Pierotti sono: “Non rilasciamo dichiarazioni”.

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