Di MARIA DESSOLE
URBINO – Piazza della Repubblica, la sala del Maniscalco, corso Garibaldi, Mercatale e gli altri spazi iconici di Urbino si preparano anche quest’anno a ospitare Biosalus, il Festival nazionale del biologico e del benessere olistico, giunto alla sua quindicesima edizione e che si terrà il 5 e 6 ottobre. L’anno scorso l’evento richiamò 20 mila persone in città.
L’evento è stato presentato martedì dagli stessi organizzatori alla sala Serpieri del collegio Raffaello in una conferenza. “Biosalus non è una semplice fiera. Stimola il turismo sostenibile, uno degli obiettivi che Urbino vuole perseguire nei prossimi anni” ha detto Antimo Zazzaroni, fondatore insieme a sua moglie Maria Assunta Bordon dell’Istituto di medicina naturale di Urbino e ideatore del festival Biosalus.
Seduto accanto al fondatore, il sindaco Maurizio Gambini ha ringraziato Zazzaroni per il lavoro portato avanti sul territorio su cui “anche la regione dovrebbe puntare”.
Enrico Zazzaroni, il figlio di Antimo e Maria Assunta ora direttore generale dell’Istituto di medicina naturale, parla di “matrimonio ideale” tra Biosalus e Urbino. “Abbiamo venduto tutti gli spazi espositivi, il festival è già sold out” ha detto Zazzaroni. La speranza degli organizzatori è che anche quest’anno il numero di visitatori cresca, confermando la tendenza delle passate edizioni.
Pioniera del biologico
Le Marche sono la prima regione italiana per incidenza di aziende biologiche, fin da quando negli anni ’70 la Cooperativa agricola Girolomoni iniziò a produrre con questo metodo. E così Biosalus non poteva che nascere e svilupparsi a Urbino, facendo registrare alla città numeri importanti. Tra i partner del festival c’è anche il Distretto biologico terre marchigiane, che si occupa della tutela e della promozione del bio nella regione. “La conservazione del territorio. Questo è l’obiettivo comune, affinché i prodotti biologici possano essere sempre più numerosi, e più numerose siano anche le colture a regime bio” commenta Silvia Mottolese, vice presidente del distretto.
Uno dei punti simbolo del festival è la zona expo: un mercato a chilometro zero in cui sono presenti tutte le eccellenze enogastronomiche delle Marche.
Il programma del festival
Mercatino di prodotti alimentari e di bellezza bio, attività sportiva, tecniche di yoga per rafforzare l’autostima, massaggi Tuina, trattamenti ayurvedici e lezioni sui temi dell’ecosostenibilità e l’infanzia, tante le tipologie di eventi che Biosalus ospiterà. In questa edizione ci sono alcune novità: una degustazione di vini italiani e una masterclass sullo stesso argomento.
All’interno del festival ci sarà anche un’area dedicata ai bambini, Biosalus Kids, dove si proporranno alternative green per i più piccoli.
L’India ospite a Biosalus
Gli appassionati del biologico che il festival del biologico attira, secondo il nuovo assessore al turismo Francesco Guazzolini, sono una tipologia di turisti che farà crescere Urbino. Sono visitatori che ricercano esperienze culturali in ogni campo, artistico paesaggistico e enogastronomici, e le coniugano all’insegna della sostenibilità, per loro fondamentale.
Alla conferenza l’assessore Guazzolini ha richiamato l’attenzione su uno dei punti centrali del festival: la multiculturalità. Come ogni anno Biosalus sceglie un paese “ospite”. In questa edizione sarà l’India, con la Nadi Pariksha, una pratica tradizionale in cui viene fatta una “lettura” dei polsi. L’auspicio dell’assessore è che la multiculturalità sia un “biglietto da visita per i turisti stranieri”.