Ex moglie rimette querela per maltrattamento. L’imputato: “Ora andiamo a cena insieme”

Tribunale di Urbino
Di RAFFAELE DI GAETANI

URBINO – “Mia moglie l’amavo al 110%”. A pronunciare queste parole è A.V., imputato per maltrattamenti verso l’ex moglie durante l’udienza nell’aula Paolo Cigliola del Tribunale di Urbino davanti alla giudice monocratica Benedetta Scarcella e la pm Enrica Pederzoli.

La donna ha deciso di ritirare la querela presentata contro l’uomo che, a suo carico, ha anche l’aggravante della recidiva. Il processo, nonostante il passo indietro della presunta vittima, continuerà perché essendo un reato perseguibile d’ufficio, e non solo su querela di parte, non è venuta meno la condizione di procedibilità processuale.

In aula erano presenti sia la donna che l’uomo. Alla domanda “è sicura di voler ritirare la querela?” lei risponde di sì in modo timido. E quando l’imputato inizia a parlare esce dalla stanza con la testa chinata verso il pavimento. A quel punto iniziano le domande della pm e del legale della difesa.

I fatti riguardano la giornata del 31 ottobre 2021 quando la donna aveva riportato una frattura del coccige. L’uomo ricostruisce la sua versione della dinamica: “Stavo parlando al telefono con mio fratello. Poi lei mi ha afferrato il cellulare ed è caduta”. Alle domande successive sul motivo per cui la moglie avesse strattonato il telefono o se fosse stata gelosa perché lui stesse parlando con qualcuno, lui risponde affermando che non era gelosa. Lui ammette alcune discussioni passate, ma sottolinea come non siano mai state violente e di non averla mai “minacciata di morte”.

Ci sono anche altri fatti. La donna ha raccontato di essere stata oggetto di offese e minacce. Sul motivo per cui l’ex moglie avesse deciso di denunciarlo dice: “C’è stata una discussione sui suoi genitori e lei l’ha presa male”. E sul rapporto attuale racconta: “Non stiamo più insieme. Abbiamo fatto la separazione consensuale. Ora andiamo insieme a cena o a prendere il caffè”.

Al termine dell’udienza l’uomo raggiunge la donna seduta su delle panche di legno appena fuori dall’aula. Lui ride ed è sereno. Lei guarda in basso mentre dai suoi occhi escono delle lacrime. Poi insieme si dirigono verso l’uscita del tribunale. La nuova udienza è stata fissata per il prossimo febbraio.

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