di ANNALISA GODI
URBINO – Sveglia alle 5,30 poi la colazione, si smonta il campo e si parte alle 7,30 per attraversare le valli ghiacciate del parco del Sarek e scalare alcune delle vette della Lapponia svedese. Alle 16,30 la giornata finisce, si monta la tenda e ci si prepara per la notte, poi la cena a base di liofilizzati e una stecca di cioccolato. Prima di andare a dormire la lettura di qualche pagina del libro Vita del lappone di Johan Turi.
I dieci giorni di traversata artica di Giacomo Meliffi, 29 anni di Urbania, e Dario Eynard, 24 anni di Bergamo, sono stati scanditi da questa routine. I ragazzi si sono messi in viaggio il 15 marzo e sono tornati il 1° aprile. “La prima notte in cui ci siamo accampati dentro il parco abbiamo sentito i lupi ululare” racconta Meliffi.
Il durantino sarà a Urbania sabato 12 ottobre alle 17,30 nella sala Volponi per parlare della sua avventura in compagnia dell’amico Eynard.
I due amici con la passione per l’alpinismo si sono incontrati a un corso per guide alpine e qui hanno iniziato a scalare insieme, poi sono entrati a far parte dell’Eagle team, una squadra di 12 giovani alpinisti tra i 18 e 28 anni del Club alpino italiano. Insieme al Cai si stanno preparando per una spedizione in Patagonia a febbraio 2025.
Il viaggio in treno e autobus per la sostenibilità ambientale
L’idea della traversata artica è nata da Meliffi, desideroso di vivere un’esperienza diversa dal solito, per la quale “la presenza di un amico sarebbe stata molto apprezzata”. Il principio cardine del viaggio è stato l’utilizzo di mezzi di trasporto sostenibili.
“Abbiamo viaggiato grazie alle tessere dell’Interrail partendo da Domodossola e ci siamo spostati con i treni fino a Murjek, la stazione ferroviaria più vicina al Sarek – continua Meliffi -. Poi da lì abbiamo preso due autobus, ognuno passava una volta al giorno. Infine siamo arrivati al villaggio di Kvikkjokk da dove è iniziato il nostro giro”. Il viaggio di andata è durato quasi quattro giorni, come quello di ritorno.
“Sicuramente se avessimo preso voli aerei e un’auto ci avremmo impiegato meno ma avremmo inquinato di più, la consapevolezza del nostro impatto ambientale è stata centrale nelle nostre decisioni” spiega l’urbaniese.
La traversata artica
Arrivati nel parco del Sarek è iniziato il vero viaggio. A metà marzo le temperature nella Lapponia svedese sono ancora bassissime: durante il giorno oscillavano tra lo zero e i -10, mentre la notte hanno raggiunto i -20 gradi.
Le difficoltà sono state numerose, a partire dalle previsioni meteo che cambiavano in continuazione: “Un giorno stavamo salendo su una vetta e abbiamo dovuto abbandonare la scalata e scendere in fretta perché le condizioni del tempo mutavano molto velocemente”, racconta Meliffi.
A questo si aggiungono i 45 kg di attrezzatura che i ragazzi hanno portato con sé dall’Italia e che hanno trasportato sulle pulke, le slitte da neve. “Camminare con le pulke non è stato facile, specialmente in discesa dal momento che spesso si ribaltavano e dovevamo sistemare nuovamente il carico” aggiunge l’alpinista.
Però ci sono state anche giornate indimenticabili. “Un giorno siamo saliti sul Sarektjakka, la vetta principale della regione, e siamo scesi con gli sci, la neve era perfetta. Alla sera ci siamo accampati nell’unico bivacchino in legno che abbiamo trovato durante il nostro viaggio, e dopo cena siamo riusciti a vedere l’aurora boreale, era fortissima” racconta Meliffi.
Verso la Patagonia nel 2025
La prossima avventura di Meliffi ed Eynard sarà in Patagonia a febbraio del prossimo anno. Sebbene manchi ancora l’ufficialità, i due ragazzi sono stati preselezionati insieme ad altri 13 giovani alpinisti per partecipare alla prima spedizione nazionale organizzata dal Cai, anche se solamente sei di loro partiranno a febbraio.
“In vista di questa spedizione ci stiamo preparando scalando insieme ai nostri tutor, guide alpine esperte – spiega Meliffi -, ma anche con simulazioni di autosoccorso in parete e lezioni sulle condizioni meteo. In questi mesi siamo diventati un gruppo affiatato, cosa che si rivelerà fondamentale mentre saremo in Patagonia”.