Di ANDREA BOCCHINI
URBINO – Una conferenza dei sindaci per l’Area Vasta di Pesaro e Urbino non veniva indetta da anni. È tornata a farlo mercoledì scorso eleggendo il sindaco di Urbino Maurizio Gambini come presidente, il primo dalla riforma della sanità regionale.
Nel luglio 2022 una legge regionale (la numero 19 del 2022) ha riorganizzato l’intero sistema sanitario territoriale. Gli effetti della riforma si sono concretizzati dal primo gennaio 2023, quando l’Azienda ospedaliera “Ospedali Riuniti Marche Nord” è stata incorporata, insieme all’Asur, nella nuova Azienda sanitaria territoriale (Ast 1) della provincia che “subentrava a tutti gli effetti e senza soluzione di continuità, nell’attività e nei rapporti giuridici attivi e passivi dell’Azienda ospedaliera cessata”, si legge dal sito dell’Ast di Pesaro e Urbino.
Il funzionamento della Conferenza dell’Ast
Le regole sono state dettate dall’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini che, nel luglio scorso, scriveva: “Ogni Ast avrà la sua conferenza dei sindaci perché la sanità dà voce ai territori e alle loro necessità”. Non solo. “Il suo ruolo è quello di contribuire a formulare le linee di indirizzo programmatiche dell’attività – continua -, esprimere pareri su bilanci, sul progetto di Piano attuativo, sui risultati e sugli obiettivi raggiunti dai direttori, sull’articolazione territoriale dei distretti, sull’andamento generale e sull’attuazione dei programmi dell’Ast”.
Ma su chi dovesse convocarla sono nati i battibecchi. La legge prevede che questo compito spetti al presidente. Ma c’è un problema. Prima della rivoluzione sanitaria, a capo dell’ex Area Vasta c’era Giuseppe Paolini (attuale presidente della Provincia). Ma è lo stesso Paolini, al telefono, a spiegare al Ducato che nella nuova Ast “non ero presidente di nulla” e che non spettasse a lui convocarla. E quindi a chi tocca? “È sempre stato dovere del direttore generale dell’Azienda sanitaria territoriale di riferimento, cioè Alberto Carelli” aggiunge Paolini.
La vittoria di Gambini
E lo stesso Carelli, sollecitato lo scorso settembre anche dal sindaco di Pesaro Andrea Biancani, alla fine la conferenza l’ha convocata. Così mercoledì 9 ottobre si è andati al voto per eleggere il presidente e il suo vice. La vittoria è andata al sindaco di Urbino Maurizio Gambini che ha ottenuto il 59,22% dei voti. Mentre il sindaco di Mombaroccio Emanuele Petrucci è stato nominato vicepresidente con il 90,25% dei consensi.
Una piccola rivincita, quella del primo cittadino urbinate, dopo la sconfitta dalle elezioni provinciali del 29 settembre scorso. La presidenza della conferenza dei sindaci dell’Ast è un incarico che porta “una grandissima responsabilità – dice soddisfatto Gambini – la sanità e il diritto alla salute sono temi importanti per la nostra comunità”. Ma sul ritardo della convocazione della conferenza, il sindaco di Urbino non ci va leggero: “Con la riforma regionale si è passati da una sanità ‘Pesarocentrica’ a una territoriale e purtroppo negli ultimi cinque anni, l’assemblea dei sindaci non è stata messa nelle condizioni di funzionare a causa dell’inerzia dimostrata dal centrosinistra – prosegue – prima con il sindaco di Pesaro Ricci che ha aspettato due anni per riunirla dopo le elezioni del 2019 e poi con il nuovo presidente Paolini che non l’ha convocata per tre anni consecutivi”.
Mentre sul lavoro da fare, Gambini aggiunge: “Dobbiamo essere collaborativi, attivi e mettere a conoscenza i cittadini di cosa accade negli ospedali e nei servizi dislocati sul territorio. Fondamentale è mantenere un dialogo tra le istituzioni e i cittadini, per migliorare la consapevolezza sulla sanità. Sono fiducioso che il nostro sistema sanitario potrà fare un salto di qualità, ma i sindaci devono essere correttamente coinvolti e ascoltati. Per questo garantirò la massima condivisione con tutti, al di là dei colori politici”.
La replica di Paolini
Parole che trovano la forte replica del presidente Paolini il quale, al Ducato, sottolinea come il nuovo ruolo di Gambini “può andare anche bene” ma il centrosinistra aveva “proposto Pietrucci come presidente (un civico) per cercare di tenere un po’ le fila tra centrodestra e centrosinistra – prosegue – in molti del centrodestra mi hanno confidato di non essere per niente favorevoli all’elezione del sindaco di Urbino, ma siccome si trattava di un voto nominale, non hanno avuto il coraggio di cambiare idea”.
Mentre sulle richieste incessanti del primo cittadino urbinate di convocare la conferenza, il presidente della Provincia tuona: “Gambini può dire quello che vuole ma fa finta di non capire. Io non potevo convocarla e infatti è stato fatto da Carelli. Ora che è presidente dell’Ast, non dovrebbe cadere nell’errore di trattare la sanità come una cosa privata. Stiamo parlando di un bene della comunità”.