di MARIA CONCETTA VALENTE, LAURA NASALI E MARTINA TOMAT
URBINO – “E il futuro ci spaventa più di ogni altra cosa. E la fine ci spaventa più di ogni altra cosa”. Nella biografia Instagram di Riccardo Branchini – il diciannovenne di Acqualagna scomparso da sabato notte – c’è il ritornello di Futuro, la canzone degli Psicologi. Forse non ci dice nulla o forse può dirci qualcosa del mondo che Riccardo vedeva davanti a sé. Un ragazzo spaventato dal futuro e dalla fine.
Il suo feed Instagram è una galleria di paesaggi: le albe alla Gola del Furlo e a Gabicce Monte, i cieli stellati di Pelingo e il mare di Fano, il Partenone di Atene e le scogliere di Moher in Irlanda. Poi ci sono i compagni di scuola, gli amici con cui è andato in montagna e alla Gym colorand ad Acqualagna. Un “ragazzo normale”, come dicono di lui in paese, “uno dei più bravi della classe”, per i professori dell’Itis di Urbino. Eppure, chi lo conosce da vicino vede in Riccardo delle ombre e una vita non così facile: dal divorzio dei genitori, alla morte dei nonni, suoi punti di riferimento.
Nel suo ultimo post, datato 4 settembre, è a Dublino. “Lì ha trascorso tre settimane con il progetto English4u grazie a una borsa di studio vinta lo scorso anno e ha ottenuto la certificazione C1 in inglese”. Lo ha raccontato al Ducato la professoressa Deborah Riccioli, docente di informatica dell’Itis Mattei, scuola in cui il diciannovenne si è diplomato a giugno con ottimi voti: “Proprio con i ragazzi del progetto ha trascorso la serata di sabato, prima di sparire. Sono sconvolti”.
Un altro docente, Marco Burani, lo descrive come “uno dei migliori della classe, sempre attivo e alle prese con progetti, intento ad aiutare gli altri, socievole e con nessun problema relazionale”. Che sia un ragazzo generoso con il prossimo lo conferma anche un post dell’Avis di Acqualagna, datato il 14 giugno dello scorso anno, in occasione della giornata internazionale del donatore. La foto ritrae Riccardo appena diciottenne che con il sorriso in volto e ago nel braccio, effettua la sua prima donazione. Un “piccolo” gesto, che può salvare una vita.
“Lo sapete che ragazzo è, non serve che ve lo dica”, ha detto al Ducato il papà Tommaso, che non se la sente di parlare del figlio. Taglia corto alla domanda se ci fossero stati episodi simili in passato, che potessero far prevedere un allontanamento. Fa intendere di no. Come raccontato dalla cugina della madre, “i genitori sono separati da molto tempo. Il papà è di Piobbico e ha un ottimo rapporto con Riccardo, è molto presente”. Anche la mamma, Federica Pambianchi, sembra avere un rapporto molto stretto con il figlio con cui – già prima dell’allontanamento – pubblicava stories e post, con cuori e frasi dolci come “non vedo l’ora di rivederti”.
Proprio su Facebook la donna sta lanciando continui appelli per ritrovare Riccardo, condivisi da oltre settemila utenti. In alcuni di questi si rivolge proprio a lui: “Ti prego torna a casa, sei la mia felicità, la mia vita sei tu. Sei il mio cuore e senza di te io non posso vivere. Torna a casa da me ti prego”. In uno degli ultimi post la mamma chiede che venga fatto girare “in tutte le regioni italiane, possibilmente anche all’estero”. Un grido disperato di chi cerca senza tregua il proprio figlio e non esclude che sia stato un allontanamento, anche molto lontano, fuori regione, se non fuori dall’Italia.
Ad Acqualagna la notizia della scomparsa circola con il passaparola e sui social. In molti conoscono la mamma, almeno di vista. Un’amica di famiglia ha raccontato al Ducato che “dopo la morte dei nonni, Riccardo era cambiato, stava male. Forse aveva perso i suoi punti di riferimento”. Nella cittadina è descritto come un ragazzo introverso e che usciva poco. Un amico delle elementari ha detto di lui essere un “ragazzo normale, ma che non vedeva da tempo”. Lo stesso ha riferito un vecchio compagno di calcio: “Io sono sempre in giro, ma a Riccardo non lo vedo mai”.
Due profili molto diversi di una stessa persona che, almeno in apparenza, possono sembrare piuttosto distanti.